
Alfredo Provenza, Lucia Tanti e Giancarlo Sassoli alla conferenza di presentazione dei dati del 2024
Ospedale San Donato, Aslona e sanità convenzionata. Sono questi i temi caldi sui cui 500 cittadini si sono espressi nel sondaggio realizzato dalla Fondazione Arezzo Comunità insieme al Calcit. "Così teniamo il termometro della sanità pubblica aretina" ribadisce la vicesindaco Lucia Tanti, che per la sesta edizione degli Stati generali della sanità aretina ha scelto la forma della consultazione popolare affidando direttamente ai cittadini la possibilità di dire la loro sulle questioni più calde.
“Questa – commenta Tanti, che è anche presidente della Fondazione Arezzo Comunità – è un’edizione particolare degli Stati generali della sanità aretina che restituisce dati molto precisi: vengono bocciate le “aslone” e si chiedono investimenti cospicui e immediati per il San Donato. Resta alta poi la preoccupazione per le liste di attesa, mentre sembra funzionare il sistema di integrazione del sistema socio-sanitario tra Comune e Asl".
"Nessuna polemica, ma una spinta a fare meglio - commenta il patron del Calcit Sassoli - I lavori già in atto all’ospedale si concretizzeranno nel giro di pochi anni. Ora il vero problema restano le liste di attesa".
14 domande e 500 rispondenti anonimi, che dal sito di Arezzo Comunità hanno potuto compilare il sondaggio in una finestra temporale di circa due mesi. Un modo, ribadisce Tanti, per mettere in ordine le priorità dei cittadini evidenziando preoccupazioni ed eccellenze sui servizi. Nella top 3 delle priorità da discutere negli Stati generali della sanità aretina, figurano l’abbattimento delle liste di attesa, gli investimenti nel personale sociosanitario e lo stanziamento di risorse per il San Donato.
Un quadro molto chiaro da cui emerge, secondo Arezzo Comunità, un netto no al modello toscano delle “aslone”. Il riferimento è alla terza domanda del sondaggio. "Pensi che Arezzo e la sua provincia abbiano visto migliorati i servizi da quando è nata la Asl Toscana Sud Est?" Il 71% risponde con un secco “No, per niente“. Dal sondaggio, emerge poi che, secondo il parere dei 500 intervistati, sia la Regione che il Governo dovrebbero investire di più e trovare modelli nuovi di organizzazione. Promosso invece il modello di collaborazione tra Comune e Asl nel funzionamento della integrazione socio-sanitaria.
Gli intervistati inoltre trovano utile il ruolo della sanità convenzionata, ma non per questo vorrebbero vedere indebolito il sistema sanitario pubblico che secondo il 64% dei rispondenti avrebbe bisogno di più investimenti a livello governativo.
Il 49%, poi, pensa che la politica abbia troppo peso in materia sanitaria. A preoccupare gli aretini non è infine l’idea di un nuovo ospedale, quanto invece quella di un nuovo San Donato, che secondo il 90% dei rispondenti avrebbe bisogno di maggiori investimenti.
S.C.