Francesca Bianchi
Cronaca

Torna dal giro del mondo in barca a vela "Bello, ma non lo rifarei subito. Ora una pizza"

Lo skipper montevarchino Francesco Cappelletti torna dall'avventura: lo sbarco a Pisa dopo giorni e giorni di oceano. "Vi racconto la mia navigazione"

Francesco Cappelletti

Arezzo, 5 dicembre 2018 - Un viaggio in tutto e per tutto. Fisico, mentale, emozionale. Il valdarnese Francesco Cappelletti è tornato a casa. Approdato ieri al porto diPisa, ha trovato ad accoglierlo amici e parenti. Lo skipper 40enne di Montevarchi, era salpato dalla Francia lo scorso 21 luglio, in ritardo per problemi tecnici rispetto ai partecipanti della gloriosa Golden Globe Race, il giro del mondo ‘vintage’ in barca a vela a cui aveva dovuto di fatto rinunciare, accontendandosi di un ‘fuori classifica’.

Partito comunque, inmare, da solo,Francesco ha traversato l’Atlantico per due mesi finché, lo scorso settembre, si è dovuto fermare in Brasile per un guasto alla sua imbarcazione, la 007. Timone a vento out, impossibile da riparare. Pausa forzata a Salvador de Bahia, tempi lunghi, qualchemomento di sconforto. Da lì è ripartito lo scorso 22 ottobre, direzione casa. Affrontando altri intoppi, puntualmente documentati attraverso i social. Cappelletti, finalmente a casa.

Come sta? Bene, qualche acciacco, tanto umido addosso. Ma sono pure ingrassato, mi dicono...».

Il rientro è stato un’avventura nell’avventura? «Diciamo che gli eventi mi hanno messo alla prova. L’andata quando si fa il giro del mondo è la parte più tenera, il ritorno in inverno è tosto. E’ stato un percorso, non solo a livello geografico ma anche personale. Ora posso dire di conoscere davvero la mia barca».

Una sfida diversa da quella che si sarebbe aspettato? «Che lo era a livello globale lo sapevo. Certo, sì, è stata diversa rispetto a quanto immaginassi prima di prendere il largo».

Il momento più duro? «La rottura del pilota. Sicuramente. Anche perchè ero reduce da uno sforzo prolungato e quando ti succede qualcosa di questo genere ti sembra che il mondo ti possa crollare addosso. In Brasile è subentrata anche la stanchezza.Mi sono fermato, un mese, il pezzo di ricambio dalla Francia che non arrivava mai. Ci sono voluti 18 giorni... In più 35 gradi di temperatura. Ho effettivamente perso un po’ di smalto».

L’immagine più bella che si porterà dietro? «Certe veleggiate notturne. Davvero magiche».

Ora è a casa: cosa ha desiderato di più in questi mesi? «Ho una lunga lista. Cibo fresco, assolutamente. La colazione in pasticceria. Vita normale, una pizza...».

Programmi futuri? «A breve raggio, gli interventi alla barca. Dovrà andare a terra per alcuni lavori. Quindi ancora qualche giorno al porto di Pisa e poi il passaggio al cantiere in Arno. Mi concedo qualche giorno nel mio letto a Montevarchi, poi torno a Marina di Pisa».

Ripartirebbe? «Non domani, ma se il progetto c’è e mi piace... anche dopodomani».

Da dove nasce l’amore per il mare? «Dalla mia famiglia. Dalle vacanze con i miei genitori in motoscafo tra le isole. Con il tempo ho scoperto la vela, il vero mare si apprezza così. Ma un fine settimana all’Elba col gommone lo farei anche subito». Questa Golden Globe Race ormai è archiviata.

Pensa di ritentare con la prossima edizione? «Mi devo riprendere dalle scottature... Certo è che l’esperienza fatta è importante, va messa a frutto, ora sarebbe tutto diverso. Diciamo che non so. Mai dire mai. Vediamo».