CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Tra scuola e impresa. Il Buitoni crea un ponte con il mondo del lavoro

Otto aziende hanno aperto le porte dei laboratori agli studenti del Buitoni "Realtà economiche interessate per capire insieme il tipo di collocamento".

Imprenditori e istituzioni presentano il progetto a. Palazzo delle Laudi

Imprenditori e istituzioni presentano il progetto a. Palazzo delle Laudi

La scuola chiama il territorio e il territorio risponde alla scuola, anche perché di essa ha bisogno per formare le figure professionali. Non a caso, il progetto presentato a Sansepolcro si chiama "Scuola e territorio: una relazione necessaria" e prevede che la scuola allarghi il proprio orizzonte formativo e operativo al contesto sociale, economico e territoriale, esercitando nei suoi confronti un ruolo attivo e propositivo. Per fare ciò, è necessario che la scuola stabilisca un legame biunivoco con il territorio, attingendo da esso in termini culturali e finanziari e proponendosi - a propria volta - come soggetto in grado di rispondere alle richieste provenienti dal contesto.

Gli imprenditori della zona hanno fornito l’equipaggiamento base per l’accesso ai laboratori degli alunni dell’indirizzo di "manutenzione e assistenza tecnica" dell’istituto professionale "Francesco Buitoni", ora compreso nell’istituto di istruzione secondaria superiore "Città di Sansepolcro". Otto le aziende cittadine e del comprensorio che hanno donato il kit di abbigliamento (scarpe, occhiali, guanti, giacche e magliette) e gli armadietti per i laboratori: Bma, Busatti, Cm Impianti, Dini, Ediltevere, Gori, Tecnothermo e Testerini Costruzioni.

"È l’avvio di un percorso di collaborazione più ampia e strutturata per arrivare a uno sviluppo di un indirizzo professionale utile al territorio e basato su una reale scelta dei ragazzi, evitando quindi che diventi una decisione residuale delle famiglie", ha detto Mario Menichella, assessore all’istruzione di Palazzo delle Laudi.

"Mi fa piacere vedere il coinvolgimento di scuola, enti locali e imprenditoria – ha detto la professoressa Emilia Marocco, dirigente del "Città di Sansepolcro" – e siamo oltretutto in perfetta sintonia con la linea del ministero, tendente a rivalutare gli istituti professionali. Vale anche per l’indirizzo socio-sanitario, l’altro presente all’istituto "Buitoni". Abbiamo cercato di creare una sinergia con il territorio e le realtà economiche hanno mostrato subito attenzione, dandoci una mano nel calibrare il percorso scolastico con le necessità effettive delle aziende locali sul tipo di collocamento nel mondo del lavoro. Da parte degli studenti c’è stato molto entusiasmo e ora siamo in attesa che ci vengano riconsegnati ristrutturali locali della sede originaria al Campaccio, nei quali abbiamo un attrezzatissimo laboratorio di saldatura, il che renderà più semplice preparare i giovani in maniera adeguata. Le quarte e quinte classi – prosegue – sono già impegnate nel corso di saldatura, quindi ciò significa che ci siamo incanalati sulle specifiche richieste delle ditte del posto e poi ci conforta il risultato di avere formato una bella classe prima, che sta cancellando i problemi di iscrizioni avuti nel recente passato. Un segnale di risveglio, da parte soprattutto della popolazione, perché dobbiamo cercare di trattenere il più possibile in zona i nostri giovani e non a favorirne l’emigrazione".

Presente anche il professor Lorenzo Pierazzi, provveditore agli studi di Arezzo, il quale ha rimarcato sul concetto di fondo: "Dobbiamo rimuovere un retaggio culturale che favorisce la liceizzazione; se gli iscritti degli istituti professionali rimangono così bassi, perdiamo tutti, perché l’offerta non va a soddisfare la domanda del territorio". Non a caso, anche a Sansepolcro c’è chi, dopo il diploma, ha pronto il contratto di lavoro in mano.

Claudio Roselli