LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Traditi dalla polmonite a sorpresa. Origine batterica, degenza lunga

Si tratta della forma più pericolosa e l’aumento verticale della patologia è uno dei fenomeni dell’anno. Il primario di pneumologia: "Colpisce spesso anche giovani tra i 30 e i 50 anni. Ecco come si manifesta". .

Il primario di Pneumologia Raffaele Scala insieme alla sua equipe

Il primario di Pneumologia Raffaele Scala insieme alla sua equipe

Un tour de force tra Natale e l’avvio del nuovo anno gli specialisti del reparto Pneumologia e Utip del San Donato, guidato da Raffaele Scala che lancia alcuni alert. "Temperature rigide, sbalzi climatici repentini e circolazione di germi e batteri anche per la maggiore concentrazione di persone in ambienti chiusi, rappresentano i fattori che contribuiscono alla diffusione della malattia". Dalla "trincea" del reparto, il quadro evidenzia un aumento di polmoniti non solo da virus ma anche batteriche. Che si manifestano, e questa è la novità pure se in linea con il trend nazionale, che caratterizza la parte più "tosta" dell’inverno. "Si è abbassata l’età delle persone colpite da polmonite, oltre agli anziani e ai malati cronici. Adesso i dati indicano un range compreso tra i 30 e i 50 anni". Certo, il quadro muta di anno in anno: "Un anno fa avevamo la triade, ovvero la combinazione di influenza, Covid e virus respiratorio sinciziale. Adesso il quadro è più eterogeneo, tuttavia l’impatto sulle persone è significativo. Abbiamo trattato anche pazienti con micoplasma pneumonie, un germe tra le cause delle forme più gravi di polmonite. E lo abbiamo riscontrato anche in persone giovani senza patologie, e dunque con un fisico sano. È stato il caso di una ragazza ventenne arrivata da noi con una forma aggressiva di polmonite, ora fortunatamente fuori pericolo". Non solo virus, perchè i "nemici" sono come un esercito che agisce compatto. "Essendo il polmone un filtro importante dell’aria che respiriamo è chiaro che la riduzione dei meccanismi di difesa favorisce lo sviluppo di infezioni respiratorie anche gravi; ad esempio le patologie delle vie aeree superiori, le alterazioni della deglutizione, le patologie croniche respiratorie e sopra tutto l’esposizione a fumo e altre sostanza nocive in ambiente domestico e lavorativo. Quindi vie di ingresso esogene dall’esterno e endogene dall’interno per rottura di equilibrio tra fattori difensivi e agenti infettanti che circolano nell’ambiente", osserva Scala. Che torna a cosigliare i dispositivi di protezione. Se il Covid non fa più paura, virus e batteri in queste settimane "danzano" nei luoghi di lavoro o di ritrovo e possono "unire le forze" per colpire duro. Una barriera efficace restano la mascherina e l’igiene delle mani: "Sono stato al cinema, c’erano persone che tossivano e l’ho indossata", spiega Scala. Che in tasca ne ha sempre una pronta all’uso.

LuBi