REDAZIONE AREZZO

Traina a 90 anni la folla dei volontari E il click-day moltiplica gli affari

Lavora notte e giorno per le coperte da vendere: e tra un anno tornerà la piazza Grande vestita di lana. Il web alimenta le vendite. Sul banco degli arbitri invenduti solo i gagliardetti del Perugia. L’amico di Arbore.

Traina a 90 anni la folla dei volontari E il click-day moltiplica gli affari

Affronta la vita con i ferri. I ferri da uncinetto, quelli che aziona notte e giorno per dare corpo e soprattutto lana alla battaglia del Calcit. Carmela ha 90 anni e vive a San Leo. Sfugge ai riflettori ma è lei una delle anime del mercatino. I bambini, o chi per loro, sono sui banchi, lei da lontano lavora a riempirli.

E non solo i banchi: al centro dell’evento c’è lo stand delle grandi coperte. Coperte di lana fatte all’uncinetto e con i ferri. Un anno fa avevano tappezzato piazza Grande come un letto a 16 piazze. Ma già sono pronti al bis. "Stiamo lavorando sodo" raccontano Lucia Bianchi, Cristina Piantini e Iole Mafucci.

Carmela è pronta: ogni tanto chiede la lana per andare avanti, perché con lei i gomitoli diventano coperte a tempo di record. "Nel 2024 torneremo a colorare piazza Grande". Non lo annuncia lei, non è nel suo stile, lo annuncia per tutti il presidente del Calcit Giancarlo Sassoli. In piazza Grande c’era un evento annuale, che a ottobre andava di conserva con il mercato internazionale. Hanno deciso di non ripeterlo sempre, anche per non ostacolare gli affari della piazza, ma quando le coperte saranno pronte non li ferma nessuno.

Così come nessuno li ferma al mercatino. Perfino gli arbitri allestiscono il banco in un anno difficile. Perché i tecnici amici non ci sono più o non sono così numerosi. "Avevamo poche maglie dei campioni ma andiamo avanti lo stesso" conferma Sauro Cerofolini, un fischietto al comando.

Lo stand si svuota velocemente: resistono solo i gagliardetti del Perugia e non fai fatica a capire perché. Ma la loro quota all’incasso la portano come sempre.

Incasso che ha delle regole. I banchi migliori sfornano almeno 800 euro in un giorno, quelli al top superano i mille. Mancano i cinghialai, che davano l’accelerazione, ma il banco della gastronomia c’è e strizza l’occhio anche al mangiare sano.

Ma l’idea delle idee diventa quella del mercatino permanente. No, i vigili non si allarmino, rimane un giorno solo. Però c’è il sito web con il quale gli affari non si fermano mai. E ora procedono anche con il click-day. "Proponiamo degli oggetti con dei numeri e fissiamo il prezzo. Qualche giorno prima della vendita annunciamo la data e l’ora. Poniamo le 17? Alle 17 parte tutto". Sara Armati è una delle registe dell’operazione. Passa da whatsapp: nel giro di pochi minuti arrivano le risposte. "Sì compro, no non compro".

Durante la pandemia era stato il colpo di genio per far marciare le vendite e quindi gli aiuti del Calcit anche evitando assembramenti. Ora è un sostegno parallelo ai banchi.

Il mercatino perpetuo: cosa non si inventerebbe il Calcit. Che poi fa tesoro anche degli arrivi in forze da alcune aziende. Il banco della gioielleria o almeno della bigiotteria propone pezzi da far invidia alle vetrine4. Orologi, penne di qualità, orecchini e bracciali. Le marche sono simili e simili le proveniente, forse a volta da attività che le avevano invendute o si sono fermate: e hanno dato un senso al loro tramonto. Ci sono anche gli antiquari. Uno in particolare, il punto di riferimento per i dischi nel mercato. E’ anche lui tra le postazioni del Calcit. All’antiquaria aveva venduto diversi dischi ad Arbore. "L’ho sentito anche di recente, quando cerca qualcosa chiama: purtroppo da anni non capita più". Intorno al suo banco invece capitano a migliaia: la folla della domenica del mercatino.

Non c’è il cantante blues di tutti gli anni, c’è una vera e propria band M23 che dà il ritmo all’evento. I negozi intorno aprono come se fosse una domenica di dicembre. Ma è maggio: e il "miracolo" si ripete puntuale, come quello di San Gennaro.

Alberto Pierini