Sergio Rossi
Cronaca

Trasporti, oggi il tavolo sugli orari: Tiemme per gli ingressi a scuola alle 8 e alle 10

Secondo l'azienda è l'unico modo per garantire i bus. Dindalini: «Spiazzati dalla frequenza al 75%, aspettiamo la convocazione del prefetto per il confronto»

Massimiliano Dindalini, presidente della Tiemme, a bordo di uno dei ’suoi’ autobus

Arezzo, 9 dicembre 2020 - Punto e a capo. Fra meno di un mese Tiemme sarà di nuovo nei guai a meno che, finalmente, non sia varato un orario scolastico scaglionato. Se ne parla oggi al tavolo regionale convocato in videoconferenza dall’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. Non ci sarà ancora il prefetto che dovrebbe essere tenuto nei prossimi giorni a indire il tavolo provinciale: al rappresentante del governo è stato infatti dato il potere per decreto di condizionare l’apertura delle scuole, facoltà finora lasciata all’autonomia dei presidi.

Massimiliano Dindalini, presidente di Tiemme, non nasconde la preoccupazione. Non ci sono infatti i numeri per consentire il servizio agli studenti all’orario di sìuscita e di entrata se cisarà rientro il 7 gennaio con la conferma del 75% della presenza in classe. «Abbiamo rifatto tutti i conti - spiega Dindalini - e anche requisendo ogni autobus privato a disposizione nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto non riusciremmo comunque a soddisfare la domanda.

La capienza dei bus limitata al 50% dei passeggeri non ce lo permette, bisogna dunque pensare a un’alternativa e farlo anche alla svelta perché il tempo stringe. Se ne discuterà nell’incontro di oggi».

C’è qualche ipotesi sul tappeto ed è lo stesso Dindalini ad illustrarla: «L’orario di ingresso nelle classi dovrebbe essere distanziato di almeno due ore, in modo che io possa utilizzare l’autobus per due corse diverse anche non nello stesso comune. In due ore, ad esempio, un pullman può fare servizio alle 8 a Sansepolcro e alle 10 ad Arezzo».

Le 8 e le 10: queste potrebbero essere le basi per organizzare il servizio, con uscita alle 13 e alle 15. «L’importante - continua il presidente di Tiemme - è che non ci sia mai coincidenza fra ingresso e uscita altrimenti il problema si riproporrebbe tale e quale. I due ingressi di cui si parla potrebbero essere una soluzione ideale, ma è tutto ancora da definire».

Più problematico, dal punto di vista del servizio, delle famiglie e dei docenti, lezioni interamente pomeridiane. Resta il fatto che il nodo è comunque difficile da sciogliere. Riprende Dindalini: «Avevamo lavorato sull’ipotesi di una presenza in classe al 50% e la quadra era stata trovata, adesso però c’è un’eccedenza del 25% stando a quanto emerge dal governo. E’ un problema dover ricominciare sempre dall’inizio, ma naturalmente dobbiamo adattarci.

E dopo l’incontro odierno, aspettiamo la convocazione del prefetto, sarà a quel punto che si tireranno le somme, anche considerando la disponibilità che i presidi hanno garantito». Nessun inconveniente, invece, per il ritorno in classe degli studenti di scuola media al completo: «In questo caso siamo attrezzati e non ci saranno problemi». conclude Dindalini.