FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Travolto dall’autobus. Morì per salvare il capriolo ferito: autista condannato

Argante Sinatti aveva 70 anni ed era sceso dall’auto per soccorrere l’animale ferito sulla strada statale 69. Il dipendente di Tiemme era stato assolto in primo grado: otto mesi nel processo d’appello.

Travolto dall’autobus. Morì per salvare il capriolo ferito: autista condannato

Travolto dall’autobus. Morì per salvare il capriolo ferito: autista condannato

Fu travolto e ucciso a 70 anni per soccorrere un capriolo ferito sulla strada di Pratantico. Per la morte di Argante Sinatti la Corte d’appello di Firenze ha condannato a 8 mesi di reclusione Pierluigi Margiacchi, l’autista di Tiemme che era al volante dell’autobus della linea 9 che uccise sul colpo il pensionato in un pomeriggio di pioggia del novembre 2017.

In primo grado il dipendente dell’azienda di trasporto locale era stato assolto ma la giudice Angela Maria Fedelino ha accolto le richieste del sostituto procuratore generale Sergio Affronte che aveva chiesto la condanna dell’uomo per il reato di omicidio stradale, appena introdotto all’epoca dei fatti. Alla sentenza di primo grado si erano appellati i familiari della vittima, difesi dall’avvocato Tiberio Baroni. La giudice ha concesso le attenuanti generiche e ha anche stabilito una provvisionale di 20 mila euro per ognuno dei sette parenti che si erano costituiti parte civile nel processo. Sarà poi il procedimento civile a stabilire l’esatta quantificazione del risarcimento del danno per la morte del settantenne.

Durante le varie udienze la dinamica dell’incidente che provocò la morte di Sinatti era stata ricostruita nei particolari: l’incidente avvenne sulla strada statale 69 intorno alle ore 18 del 4 novembre 2017, un sabato.

Il pensionato, mentre passava con la sua auto sul ponte di Pratantico in direzione Arezzo notò il capriolo agonizzante sul ciglio della strada. Approfittò della presenza del distributore di carburanti per fare inversione di marcia e tornare verso il Valdarno e così soccorrere l’animale che era stato urtato da un mezzo che non si era fermato qualche minuto prima. Argante Sinatti, in base a quanto ricostruito da perizie e testimonianze, scese dalla sua auto con l’intenzione di spostare il capriolo ferito a morte dalla carreggiata ma passano pochi secondi, nemmeno un minuto che alle sue spalle arriva l’autobus della linea 9 Tiemme. Complice l’oscurità di quell’ora in autunno e la fitta pioggia, l’autista Tiemme non lo vide e frenò solo dopo aver sentito il tremendo impatto. Sinatti venne colpito dal pullman alla testa e in altre parti del corpo e morì immediatamente.

All’arrivo dei sanitari del 118 non c’è stato più nulla da fare. Inevitabili i disagi alla circolazione che fu interrotta per ore dopo il violento impatto. Un incidente che fece discutere anche per la sempre più frequente presenza di animali selvatici che sempre più spesso escono dai boschi per invadere le strade in cerca di cibo.

Il settantenne, vedovo, era noto in paese per il suo grande amore per gli animali: ex dipendente dell’Enel in pensione, uno che non andava a caccia per principio e che per lo stesso motivo non mangiava cacciagione. Gli è stato fatale prestare soccorso al capriolo investito da qualcun altro: un incidente che ha innescato l’ulteriore, e più grave, tragedia. Sinatti abitava a poca distanza dal luogo dove ha perso la vita e lasciò nello sconforto la frazione alle porte della città che pochi mesi prima aveva pianto una madre e una figlia travolte a San Leo mentre tornavano a casa a piedi da un automobilista ubriaco.