di Francesco Tozzi
SAN GIOVANNI
"Per la prima volta l’assessore regionale ha riconosciuto le enormi criticità di questa tratta ferroviaria anche di fronte ai rappresentanti di Rfi e Trenitalia". Al termine dell’atteso vertice tra Regione Toscana, Trenitalia, sindaci del Valdarno aretino e fiorentino e comitato pendolari per affrontare i problemi strutturali della tratta Firenze-Arezzo, è emerso un cauto ottimismo da parte della conferenza dei sindaci sulle soluzioni prospettate. A riportare la posizione dei primi cittadini è stata il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi. "L’assessore Baccelli - ha spiegato - ha fatto una proposta ai sindaci: andare ad una riorganizzazione strutturale dell’orario della nostra tratta come progetto pilota. Una nuova programmazione del memorario che, dal 2007, non viene più rinnovato in tutta la Regione Toscana. L’assessore ha anche dato tempi e scadenze dicendo di portare in attuazione i nuovi orari da giugno 2025. La programmazione avrà due capisaldi importanti: ‘no’ alla linea lenta per i treni dei pendolari e precedenza ai treni regionali dei pendolari nei confronti dell’alta velocità". Poi Vadi ha lanciato un ultimatum: "È l’ultimo banco di prova che diamo a Regione Toscana perché la situazione non è più tollerabile". Nel frattempo Baccelli ha proposto di inviare una lettera condivisa al Ministero dei trasporti e delle infrastrutture e ai vertici nazionali di Trenitalia e Rfi, per andare a Roma a perorare con più forza la causa. C’è invece chi ha manifestato scetticismo e perplessità, come il vicesindaco di Montevarchi Cristina Bucciarelli. "Abbiamo ascoltato le giustificazioni dell’assessore Baccelli, di Trenitalia e Rfi - ha affermato - e siamo insoddisfatti delle ‘non soluzioni’. Dopo un anno e sei incontri siamo di fronte alle stesse proposte: ci sono già orari che, se rispettati, funzionerebbero benissimo e permetterebbero ai pendolari di utilizzare un servizio efficiente, invece continuano gli inchini dei regionali all’alta velocità, così come il passaggio dalla linea lenta. Le regole ci sono".
Delusione è stata manifestata anche dal comitato pendolari. "Se gli orari dei treni Alta Velocità sarebbero intoccabili, così come è stato detto – ha detto il portavoce Maurizio Da Re – il rischio che in futuro i treni regionali siano indirizzati, in parte o tutti, sulla linea lenta è molto forte. Il rischio è che con il possibile passaggio sulla lenta si ufficializzi il ritardo di 10 – 15 minuti in più per i pendolari dal Valdarno verso Firenze, a favore dei treni AV che viaggerebbero più puntuali e veloci sulla Direttissima, liberata dai treni regionali".