MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Treni in ritardo e nuovi orari: "I sindaci prendano posizione"

Il rappresentante dei pendolari Da Re chiede un tavolo per programmare gli spostamenti in vista dell’estate

Pendolari, anche ieri altri ritardi per un furto di rame

Pendolari, anche ieri altri ritardi per un furto di rame

Un nuovo inizio di settimana da incubo per tutti i pendolari valdarnesi. A causa infatti di un furto di cavi nella mattinata di ieri sulla linea Firenze - Arezzo, tra Compiobbi e Pontassieve, i treni regionali hanno subito un aumento dei tempi di percorrenza fino a 20 minuti tra le 5.30 e le 8.20 causando non pochi disagi. E’ già la terza volta che si è di fronte a un fenomeno del genere, che non fa altro che alimentare nuove polemiche e proteste dei fruitori di questo servizio sempre più indispettiti della situazione tanto da esternare, a più riprese, la propria rabbia sul gruppo Facebook "Comitato Pendolari Valdarno" che giornalmente raccoglie gli sfoghi di chi viaggia sui binari da e verso il capoluogo di regione.

Ma al netto di questo episodio come è partito il nuovo anno? Il portavoce dei pendolari stessi Maurizio Da Re non traccia assolutamente un bilancio positivo: "I problemi restano e sono sempre gli stessi - afferma - e se magari si notano meno segnalazioni non è perché ci sia stato un miglioramento del servizio ma per il semplice fatto che la gente è esausta del tutto e non si espone per un ritardo magari per pochi minuti come invece accadeva fino a poco tempo fa".

Da quattro mesi dall’ultimo incontro istituzionale datato 9 ottobre tutto al momento tace, in previsione del nuovo orario previsto per il prossimo giugno non è emersa nessuna novità e questo lascia più di un dubbio circa un positivo cambiamento della situazione: "Ci siamo trovati a ottobre con tutte le istituzioni per cercare di avviare un discorso che potesse, dall’inizio del 2025, portare a qualche cambiamento che per il momento non c’è stato. L’uscita del nuovo orario è prevista a giugno, solitamente si comincia a lavorarci almeno 2-3 mesi prima ma nessuno al momento è stato interpellato e ciò mi fa pensare che anche stavolta le nostre proteste assieme a tutte le perplessità non saranno prese in considerazione. Siamo a metà febbraio, è vero, ma se entro fine mese nessuno si farà vivo allora riprenderò contatti con chi di dovere per cercare di tenere alta l’attenzione su questa problema che coinvolge giornalmente centinaia di persone".

Da Re non manca poi di dare una stoccata a due dei primi cittadini del Valdarno che più di altri si erano esposti per cercare di arrivare a un cambiamento: "Figline e San Giovanni sono gli enti capofila di questa protesta ma dopo qualche buon proposito anche da parte dei rispettivi sindaci non s’è sentito più nulla. Per cercare di poter avere risposte finalmente concrete e non soltanto sulla parola serve l’aiuto di tutti". Al momento non è previsto nessun altro tavolo istituzionale dopo quello di ottobre, i giorni passano e i pendolari sono sempre più esasperati.