Federico D’Ascoli
Cronaca

L’ombra del sabotaggio alla ferrovia. Sfondato il cancello di un’area Rfi, ma niente danni alle strumentazioni

Nella giornata in cui sono avvenute manomissioni in Veneto e nel Lazio emerge l’episodio inquietante avvenuto in Valdarno nei giorni scorsi. Il ministro Salvini riferirà in Parlamento, Ceccarelli chiede chiarezza

Arezzo, 20 gennaio 2025 – Non ci sono soltanto la catena appesa sulla rete elettrica di una piccola stazione del Padovano e il tentativo di sfondamento di una centralina elettrica in una stazione di Roma. “Episodi sconcertanti”, come li definisce il vice premier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che dopo aver condiviso i sospetti di complotti e sabotaggi ai treni nei giorni scorsi, si prepara a riferire in Parlamento.

Tra le sei possibili manomissioni denunciate da Rfi alla Digos di Roma ce n’è anche una avvenuta in Valdarno nei giorni scorsi. Un episodio misterioso che ha riguardato una delle strutture in uso a Rete Ferroviaria Italiana che però, in base alle indagini portate avanti dalla Digos non ha portato né danni alle strumentazioni né disagi alla circolazione dei treni.

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Alcuni operai al lavoro sui binari della ferrovia. Fs ha presentato un esposto sulle manomissioni: nel mirino un episodio in Valdarno

Il riserbo sull’episodio è massimo ma a quanto risulta a La Nazione si è verificato il danneggiamento di un cancello che conduce a un’area di Rfi nel Valdarno dove sono anche contenute apparecchiature legate al transito dei treni. I controlli dei tecnici hanno però certificato che le strumentazioni non hanno subito alcuna manomissione da parte di chi si sarebbe introdotto nell’area dopo aver forzato la recinzione.

Un episodio misterioso che si sovrappone a quelli avvenuti in alcune parti d’Italia che però dimostra che i disagi che i pendolari aretini sono costretti a subire ogni giorno non sono legati all’azione di qualche contestatore dell’attuale governo ma a una serie di problemi legati alla linea ferroviaria e al parco viaggiante di Trenitalia. Quello che i pendolari denunciano da anni, chiedendo un cambio di passo e lavori di ammodernamento e razionalizzazione della tratta tra Arezzo e Firenze.

Tutto era nato mercoledì scorso quando Fs, insospettita dagli orari, dal tipo di guasti e dalla frequenza dei problemi verificatisi, dopo “l’ennesimo incidente anomalo” ha depositato un esposto. Gli episodi delle ultime ore hanno ulteriormente surriscaldato il clima.

“Si indaghi seriamente e con tempestività sugli esposti presentati dai gestori del servizio pubblico ferroviario, perché se ci sono stati sabotaggi all’origine dei disagi, gravi e ripetuti sofferti dagli utenti dei treni regionali e nazionali, si devono individuare e punire i responsabili, anche se il deterioramento del servizio è iniziato ben prima di questi eventuali sabotaggi – ha detto il capogruppo del Pd in consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli – ma se non fosse così, allora sarebbe definitivamente evidente che o c’è un ministro inadeguato o ci sono manager incompetenti alla guida di Rfi e Trenitalia, o entrambe le cose. E chi dovesse risultare inadeguato o incompetente deve essere rimosso, perché è grave e inaccettabile il degrado al quale stiamo assistendo del servizio pubblico di trasporto su rotaia”.