Arezzo, 26 gennaio 2025 – Come un fiume carsico la stazione Medioetruria rispunta nel dibattito pubblico, spesso ispirato da un furente e dissennato campanilismo a maggioranza variabile tra Arezzo, Siena e Perugia. Merito di un consiglio provinciale e comunale aperto che si è svolto nei giorni scorsi ad Arezzo e che ha visto la partecipazione del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’assessore ai Trasporti e alle Infrastrutture Stefano Baccelli.
Venuti a sostenere apertamente l’ipotesi Rigutino, più vicina alla città di Arezzo rispetto a Creti, nel comune di Cortona, che piace di più a senesi e perugini che la raggiungerebbero attraverso il raccordo autostradale che le collega al casello di Bettolle.
Il consiglio aperto per ridare fiato all’ipotesi Rigutino era organizzato da un sindaco (Alessandro Ghinelli) e un presidente della Provincia (Alessandro Polcri) di centrodestra ma fa forza sui nuovi equilibri, di segno opposto, nella vicina Umbria. Le elezioni di novembre hanno infatti sancito il cambio di maggioranza: dalla leghista Donatella Tesei alla dem Stefania Proietti. La governatrice, nell’intervista di ieri a La Nazione, si è detta disponibile a riaprire la partita di Medioetruria, riservandosi però un approfondimento tecnico sulle due ipotesi in campo, sempre in provincia di Arezzo: “Con il presidente Giani non abbiamo ancora fissato una data per incontrarci ma sono convinta che con i dati su costi e benefici sulle varie ipotesi in campo, potremo ragionare serenamente nell’esclusivo interesse dei cittadini”.
Serve però un breve riassunto delle puntate precedenti per capire per quale motivo un’idea nata una quindicina di anni fa sull’esempio di Mediopadana a Reggio Emilia sia più o meno al punto zero della localizzazione e della progettazione. Lo scorso anno il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini aveva istituito un tavolo tecnico con la partecipazione di tecnici ministeriali e delle due Regioni. Mesi di incontri e relazioni tecniche per dire che nel confronto costi-benefici è meglio Creti, in mezzo alla campagna della Valdichiana e collegata solo tramite gomma dai tre capoluoghi interessati. Una scelta sostenuta, in piena campagna elettorale, con un finanziamento da 10 milioni dal ministero all’Umbria per la progettazione della stazione che però dovrebbe nascere in un’altra regione. Scelta quanto meno originale, per di più nell’ambito dei fondi per le celebrazioni di San Francesco nel 2026.
Ora Giani la contesta apertamente sulla scorta di una serie di studi di fattibilità iniziati nel 2014 con l’Umbria guidata da Catiuscia Marini che aveva indicato Rigutino, che si trova all’incrocio tra la linea lenta e l’alta velocità, come soluzione migliore per i pendolari della sua regione.
“Per noi Arezzo è assolutamente prioritaria – spiega il presidente della Regione Giani – mi sembra molto positiva l’apertura della presidente dell’Umbria Proietti a discutere e valutare insieme la soluzione migliore per la stazione Medioetruria”.
Il governatore toscano indica anche una possibile tabella di marcia: “Ci siamo visti in occasione della Conferenza dei presidenti di Regione e ci siamo già scambiati le prime opinioni. Ci sentiamo telefonicamente domani per fissare un incontro nell’arco dei prossimi quindici giorni. In questo modo possiamo arrivare al tavolo con il ministro fornendo un’indicazione che sia funzionale alla Toscana e all’Umbria, superando le posizioni di campanile che non hanno portato a nulla; le stesse che la presidente Tesei aveva assunto con il ministro Salvini nell’indicare Creti”.