Silvia Bardi
Cronaca

Trova sul frigo titoli del Regno da 200 lire: chiede il rimborso, no del ministero

Il loro valore nominale era di 200 lire, oggi con la rivalutazione salirebbero a oltre ventimila euro: nascosti e dimenticati dal padre

Titoli del Regno d'Italia

Arezzo, 16 novembre 2017 - Trova titoli del Regno d’Italia del valore di 200 lire acquistati dal padre e, come erede, fa richiesta di «rimborso» al Ministero delle Finanze con tanto di interesse. Sta capitando a tanti di scoprire di avere un tesoretto nascosto da qualche parte come è capitato a una famiglia di commercianti della provincia aretina che ha trovato per caso sopra a una cella frigorifera una busta con due certificati da cento lire ciascuno emessi dal Regno d’Italia Lì li aveva lasciati, e sicuramente dimenticati in tutti questi anni, il padre.

Che fare? La famiglia si è rivolta allo studio legale Agitalia che da tempo si occupa di questi casi e dopo aver fatto il calcolo degli interessi avanza richiesta di pagamento al Ministero e a Bankitalia. Oltre ventimila euro il valore stimato di quelle duecento lire della famiglia aretina rivalutato da allora a oggi.

«Il Ministero delle Finanze è obbligato in solido ad “onorare” tutti i debiti degli istituti bancari non più esistenti e dei titoli pubblici facenti capo al Regno d’Italia – spiega l’avvocato Giovanni Rossetti – è vero che c’è una prescrizione decennale, la Banca d’Italia fissa la scadenza naturale dei bot in 30 anni, ma secondo noi la scadenza decorre dal ritrovamento, lo sostiene anche la Cassazione: finché il cittadino non sa di avere un diritto non può esercitarlo».

E così gli eredi, che gestiscono un negozio, la richiesta l’hanno presentata.Ma ilMinistero l’ha rispedita al mittente negando l’esigibilità del debito. «Molti casi sono andati a buon fine – fa sapere l’avvocato – purché si riesca a dimostrare in giudizio che i titoli sono stati ritrovati entro i dieci anni». Quelli non pagabili sono destinati a rimanere nel cassetto dei ricordi o di qualche collezionista, l’unico modo, forse, per ricavarci ancora qualcosa.