"Anvedi...". Un turista romano si affaccia curioso nel tunnel della Fortezza. E in barba al filo di cinismo tipico della capitale, resta davvero a bocca aperta. La galleria luminosa strega grandi e bambini in una Città di Natale che ingrana la seconda. Non siamo ancora all’assalto dei giorni migliori ma resta un weekend che vola. Dopo il debutto la domenica rafforza i ranghi. Una due giorni da circa settantamila presenze, si vedono meno del solito forse perchè sul percorso si spalmano meglio. Ma sono solo l’anticipo di ciò che accadrà.
Piazza Grande fa sempre la parte del leone ma il Prato risponde con altrettanto fascino, forte della sua Rocca a sorpresa. I parcheggi sono pieni, fatica solo il Baldaccio, il timbro dei weekend migliori. Ma la gente sale. Sale dal Corso, sale da Guido Monaco e meriterebbero più soddisfazione gli artigiani della piazza. In finestra i negozi, perchè il Natale senza Natale non basta a moltiplicare le vendite. Ma il resto va. Forte di una risposta migliore: tanti assunti, gli esercizi e i banchi sono pronti. Meglio i bagni, sistemati e giustamente a pagamento.
Meglio la segnaletica, indica perfino angoli ("Sant’Agostino" è la scritta che campeggia nel crocevia di Corso Italia e introduce alla piazza) ancora sguarniti. Ma per poco perchè qui arriveranno gli agricoltori di Campagna Amica, con la "macchina" di Coldiretti a promuovere valore e bontà dei prodotti a chilometro zero. Ci saranno anche i banchini con mille idee per i regali e gli acquisti natalizi.
I romani, tra un "anvedi" e l’altro, fanno la differenza, le targhe delle auto confermano gli indizi del dialetto. Tuttavia ci sono gruppi anche dall’Emilia Romagna e dal Nord "calati" in città per tuffarsi nella meraviglia dei giochi di luce, il gusto del cioccolato di qualità e lo street food in mille versioni. L’intreccio dei dialetti tra il Prato e Piazza Grande, conferma l’appeal della Città del Natale, ormai a buon titolo tra le mete nazionali privilegiate dal popolo del Natale.
Non basta ancora per il successo travolgente, basta e avanza per porne le basi. Code fisse alla Casa di Babbo Natale, trasferite da piazza Grande alla Fortezza, la rivelazione dell’anno. Alle casine del Prato mancherà, dicono gli operatori, qualche kilowatt ma quelli che ci sono bastano a sfamare tutti, gli stand gastronomici presi d’assalto.
Nel chiostro della Biblioteca Eurochocolate è in rodaggio ma sta crescendo, i parcheggi sembra che bastino ma si sa già che presto non basteranno più. Ma c’è un plus che rende la città ancora più attrattiva: è l’incrocio - magico davvero - con la grande mostra dedicata a Giorgio Vasari nel centenario della morte. Nei primi due fine settimana dalla partenza dell’evento culturale, sono 4392 i visitatori che non si sono persi un minuto della "grande bellezza" quasi compressa nelle sale della Galleria d’arte moderna e contemporanea. Lì, in piazza San Francesco a un passo dagli affreschi di Piero della Francesca. In coda per Piero e Giorgio, mai così vicini. La mostra su Vasari rappresenta un unicum e apre un percorso dentro la città alla scoperta del maestro del Rinascimento.
Capolavori dal Metropolitan Museum di New York, dal Louvre di Parigi, da Vienna e dalle principali Gallerie italiane con in testa gli Uffizi, si possono ammirare per la prima volta tutte insieme. Eppoi c’è la Chimera che "strega" : un allestimento superbo e le immagini del video che ne esalta i dettagli e la potenza, sono la chiave per un’esperienza unica a tu per tu con il bronzo etrusco, tornato nel luogo delle origini.
La Città del Natale chiama e incanta, frastorna e seduce, con le mille attrazioni della festa e un appuntamento con l’arte classica che proietta Arezzo sul red carpet internazionale. Tutto, sulle tracce di un assalto dietro l’angolo.