SOFIA ZUPPA
Cronaca

Turismo, la frenata c’è ma non per tutti: "Dati in picchiata". "No, lieve flessione"

I ristoratori segnalano un calo, divergenze sull’entità. E c’è chi lamenta una doppia velocità tra le zone. Non ridono gli alberghi. Fabbrini: "A Ferragosto 48 camere occupate su 130, siamo tornati ai livelli 2019.

Turismo, la frenata c’è ma non per tutti: "Dati in picchiata". "No, lieve flessione"

I ristoratori segnalano un calo, divergenze sull’entità. E c’è chi lamenta una doppia velocità tra le zone. Non ridono gli alberghi. Fabbrini: "A Ferragosto 48 camere occupate su 130, siamo tornati ai livelli 2019.

Presenze in calo rispetto all’exploit di un anno fa, turisti con poca capacità di spesa e caldo torrido. Tre fattori che hanno inciso sull’andamento della stagione estiva, almeno al giro dio boa d’agosto.

Passato Ferragosto, il bilancio parziale mostra che questo mese non ha rispettato le aspettative di ristoratori e albergatori del centro. Alessandro Lombardi, al timone del ristorante Gli Ostinati in Via Crispi osserva: "È stata una stagione lentissima con scarsa presenza di turisti. Siamo tornati al periodo pre-Covid: i numeri del 2022 e 2023 ce li possiamo dimenticare". La soluzione? "Promuovere la città per attirare visitatori". A due passi c’è Crispi’s e IPokeYou. Secondo il titolare Federico Vestri il bilancio della stagione, non ancora conclusa, è abbastanza positivo, anche se "rispetto allo scorso anno c’è stata una leggera flessione". Entrambi sottolineano la differenza tra la parte alta e bassa della città, con la prima più frequentata dai turisti. Lombardi ha un metro di paragone: "Tra il ristorante in Via de’ Cenci e quello in Via Crispi c’è una differenza abissale. È come se ci fossero due città in una, nette e distinte. Bisogna valorizzare la parte bassa", è la sua esortazione.

Ma pure in Piazza Grande la stagione è considerata sotto la media: "Rispetto agli scorsi anni c’è meno gente", spiega Michela Rondoni de Le Logge Vasari, che attribuisce il calo principalmente al caldo torrido, punto su cui tutti concordano. Lombardi aggiunge che "la differenza tra pranzo e cena è evidente. Di giorno non c’è nessuno in giro, mentre la sera si lavora meglio". Vestri sottolinea: "Il caldo così elevato ha reso la stagione turistica ancora più anomala". Nel "borsino" delle presenze svettano i turisti stranieri: francesi, inglesi, americano.

Capitolo alberghi. Gianni Fabbrini dell’Hotel Minerva in Via Fiorentina descrive una situazione difficile per gli alberghi della città, con un’affluenza più bassa rispetto agli anni post-pandemia: "Attualmente l’occupazione è tornata ai livelli del 2019, intorno al 50%".

E a Ferragosto? "Il 15 agosto solo 48 camere su 130 erano occupate, contro le 300 persone di due anni fa". Il turismo è quello proprio di tutte le città d’arte: "Bisogna considerare che d’estate le strutture del centro storico sono di passaggio, mentre chi vuole pernottare più di una notte predilige agriturismi con piscina e altre strutture ricettive destinate al turismo estivo", continua Fabbrini. Altre cause su cui tutti sono d’accordo: il ridotto potere d’acquisto delle famiglie e l’aumento generalizzato dei prezzi. È per questo motivo che il numero di persone che quest’estate si è concesso una vacanza è diminuito. Ed è per lo stesso motivo che gli aretini sono più presenti in città rispetto agli anni precedenti.