La nostra scuola accoglie tutti e cura, allo stesso modo, i ragazzi con bisogni educativi particolari nell’ottica che ognuno è diverso dagli altri ma la diversità è un diritto che va riconosciuto a tutti. A ciascun essere umano vanno garantiti gli stessi diritti e la stessa dignità, a prescindere dalla diversa etnia, dall’età, dal sesso, dalla lingua che parla, dalle sue abilità psico- fisiche. Per noi è una cosa naturale stare tutti insieme nella stessa classe, seguire la stessa programmazione, avere in classe insegnanti di sostegno che, collaborando con i docenti di ciascuna disciplina, ci garantiscono un’adeguata formazione educativa e culturale. Parlando con i nostri nonni, i nostri genitori ed i nostri insegnanti abbiamo scoperto che non sempre è stato così ma, grazie ad un lungo lavoro, durato circa 30 anni, e nello spirito dell’ articolo 3 della nostra Costituzione l’obiettivo è stato raggiunto. La nostra Scuola è simile ad un albero, fonte di vita e di crescita, i cui rami rappresentano delle mani che si tendono per accogliere e sostenere chi si trova in difficoltà. Noi non riusciamo ad immaginare una classe senza alcuni dei nostri compagni e, soprattutto senza il sorriso radioso, i riccioli neri e la mano avvolgente del nostro fantastico Costantino.
CronacaTutti in viaggio verso le frontiere dell’inclusione