di Matteo Marzotti
CASTIGLION FIORENTINO
Un’accoglienza degna di un eroe nazionale. È quella che gli abitanti delle Isole Comore - un arcipelago che conta circa 800mila persone nell’oceano Indiano, tra il Madagascar e il Mozambico - ha riservato a Stefano Cusin. L’allenatore nato in Canada, ma aretino d’adozione e residente da tempo a Castiglion Fiorentino, da quelle parti è considerato appunto un autentico eroe, simbolo del calcio che sta suscitando sempre più interesse. Merito dei risultati della Nazionale che dopo gli ottavi di finale nella Coppa d’Africa del 2021 rischiava di compiere un passo indietro.
Nell’ottobre del 2023 Cusin - uno che in carriera dopo le esperienze a livello giovanile con Arezzo e non solo, è passato nello staff di Zenga, allenando da primo allenatore in Palestina, Sudafrica, Emirati e via dicendo - accetta la chiamata della Federcalcio delle Comore. Obiettivo tornare in Coppa d’Africa nel 2025. Missione compiuta. Pur giocando praticamente sempre fuori casa, non avendo uno stadio a norma sull’arcipelago, "i verdi" delle Comore si qualificano vincendo il girone superando anche nazionali come Tunisia (vittoriosa agli ultimi Mondiali sulla Francia) e Gambia. Il sogno continua adesso perchè le Comore in attesa di partecipare alla Coppa d’Africa hanno in programma le qualificazioni alla Coppa del Mondo, dove non sono mai approdate. Un percorso che vede i "celacanti" al primo posto al momento del proprio girone. Ecco spiegata quindi la passione e la gratitudine di un’intera nazione per l’allenatore che ha lasciato la Toscana per inseguire un sogno.
"Avendo praticamente disputato ogni nostra partita fuori casa - racconta Cusin - il presidente della Federazione mi aveva chiesto di poter tornare sulle Isole Comore per un tour appunto delle tre isole. Così dopo l’ultima partita che abbiamo giocato a metà novembre, trascorsa una settimana a casa, sono rientrato nella capitale domenica scorsa". Ad accogliere Cusin e l’inseparabile amico, prima ancora che collaboratore, Gian Luca Sorini, c’era all’aeroporto una folla mai vista. Canzoni, balli e corone di fiori. Un copione che si sta ripetendo giorno dopo giorno. "Stiamo visitando le isole e in ogni luogo dove andiamo veniamo accolti con corone di fiori, abbracci, è davvero qualcosa di unico - confessa il commissario tecnico - la loro è una mentalità polinesiana per certi versi e vogliono in questo modo esprimere il loro affetto, la loro gratitudine".
Un tour che si lega anche agli investimenti in tema di impianti sportivi perchè tra pochi mesi c’è un altro capitolo di storia da scrivere, possibilmente potendo contare anche sull’apporto del proprio tifo. "A marzo riprenderanno le qualificazioni al Mondiale. Siamo primi attualmente, ma il calendario è ricco di partite e insidioso. Vogliamo però dare il massimo". Sarebbe un altro sogno pronto a diventare realtà per le Isole Comore e i suoi abitanti.