
"Fatevene una ragione, il mal di schiena, o il ’mal di vita’, prima o poi viene a tutti, nessuno escluso. Sarà l’età, il poco movimento, il fatto che dovevamo camminare a quattro zampe ma ci siamo evoluti troppo in fretta. Di certo cure miracolistiche e senza sforzo non esistono. Non lo diciamo noi, lo dice il chirurgo vertebrale Guido Barneschi, aretino doc, già docente di ortopedia e patologia vertebrale all’Università di Firenze, 40 anni di esperienza al Cto, autore di pubblicazioni scientifiche nazionali ed internazionali, che dopo le mille domande dei pazienti ha scritto un libro divulgativo, le sue "linee Guido per il mal di schiena" con consigli utili per smascherare false notizie e false promesse di guarigione. Il tono scherzoso, terapia per affrontare questo disturbo, in realtà regala preziose pillole di salute.
"Mal di schiena Stop!" (edizioni Giunti Demetra) verrà presentato domani alla libreria Feltrinelli di Arezzo alle 18 anche con un piccolo tutorial. "Si dice che le certezze della vita siano le tasse e la morte, una visione più realistica include anche il mal di schiena - avvisa Barneschi - se ne soffrite siete in compagnia di 50 milioni di persone. Bisogna preoccuparsi se il dolore è cronico, a quel punto da qualsiasi specialista andiate vi faranno fare radiografie, esami, tac, risonanze. L’unico consiglio è stare alla larga da chi propone soluzioni e manovre miracolose, farmaci innovativi, ernie che si possono ‘rimettere dentro’". Barneschi (ha fatto parte della commissione scientifica che ha stilato le linee guida della Regione Toscana sul trattamento della lombalgia), nel libro offre un utile vademecum. Anche con il mal di schiena si può fare sesso "migliora la qualità della vita", si può portare il tracco 12 "distrugge solo i piedi", il colpo della strega "è un evento comune", il recupero dal mal di schiena cronico è sempre faticoso "non esistono scorciatoie" e per ultimo "fate attività fisica e smettete di farvi visitare". Per il resto c’è il suo libro.
Silvia Bardi