MARCO CORSI
Cronaca

Uffizi del Carnevale, tutto è pronto. Cinque le domeniche di festa. Apre l’evento storico Sant’Antonio

Si parte il 2 febbraio: benedizione degli animali, corteo con sbandieratori e pranzo nei saloni della Basilica .

La macchina organizzativa degli «Uffizi del Carnevale», storica manifestazione che vuole celebrare il culto dei defunti, è in piena attività. Si parte il 2 febbraio con l’Uffizio di Sant’Antonio. Cinque in totale le uscite

La macchina organizzativa degli «Uffizi del Carnevale», storica manifestazione che vuole celebrare il culto dei defunti, è in piena attività. Si parte il 2 febbraio con l’Uffizio di Sant’Antonio. Cinque in totale le uscite

Gli eventi natalizi si sono conclusi solo da pochi giorni, ma a San Giovanni la macchina organizzativa degli "Uffizi del Carnevale", storica manifestazione che vuole celebrare il culto dei defunti, è in piena attività. Si parte il 2 febbraio con l’Uffizio di Sant’Antonio. Al mattino ci sarà la benedizione degli animali in piazza Masaccio, a seguire il corteo anche con la presenza degli sbandieratori dei borghi e sestrieri fiorentini. Poi il tradizionale pranzo nei saloni della Basilica. A seguire il 9 febbraio (Uffizio di Santa Lucia", il 16 (Uffizio dell’Industria), il 23 (Uffizio del Vicariato" e il 2 marzo (Uffizio delle Donne). Vengono festeggiati durante le cinque domeniche precedenti il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale. Il termine Uffizi, in questo caso è da comprendere nell’accezione ecclesiastica, ossia con il significato di ufficiare, recitare l’uffizio o celebrare l’uffizio dei defunti con offerte che spesso consistevano in cera, denaro o quant’altro necessitasse all’oratorio di Santa Maria delle Grazie per le celebrazioni in suffragio dei defunti.

Era infatti in questa chiesa che le sette compagnie di suffragio createsi nella seconda metà del XVII secolo confluivano nel periodo di carnevale per ricordare i propri cari e non solo. Gli Uffizi comparvero per la prima volta, nei documenti ufficiali d’archivio a partire dal 1675. Era anche allora una occasione per incontrarsi e assunse quindi il valore di una festa tanto che, dalla sua nascita sino ad oggi, anche se è variata più volte di numero secondo il numero delle compagnie, si svolge ancora nei locali dell’attuale Basilica con ricchi pranzi a base di ricette tipicamente locali e dello stufato alla sangiovannese, il piatto per l’eccellenza della tradizione culinaria cittadina. Fino ad alcuni anni fa, in questo periodo, si teneva il Palio dello Stufato, che si è però trasformato in una grande manifestazione in programma, ogni anno, nel mese di ottobre.

Il giorno dopo il martedì grasso, sempre con l’organizzazione della Pro Loco, in collaborazione con il Comune di San Giovanni, ai terrà poi la Festa della Salacca. E’ un pesce simile all’aringa, ma meno pregiato e meno costoso; è stato per molti secoli l’unico pesce, non dell’Arno, accessibile per gli abitanti dell’entroterra. Malgrado la restrizione alimentare imposta dalla Quaresima, era considerata una festa, poiché era una delle poche occasioni per poter mangiare pesce. Venivano organizzati, infatti, grandi banchetti gastronomici a cui adulti e bambini potevano partecipare, e veniva costruita una grande salacca in cartapesta che, alla fine della festa, veniva bruciata.