FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

"Uffizi diffusi", assist per Anghiari

Il direttore Schmidt inserisce il museo della Battaglia nel circuito dei poli espositivi che riceveranno opere

di Federico D’Ascoli

"Non ci saranno solo gli Uffizi 2, saranno vari i luoghi in cui porteremo le nostre opere".

L’accento teutonico di Eike Schmidt, direttore del grande museo fiorentino, aveva accompagnato qualche giorno fa la sua idea di un circuito di esposizioni legate agli Uffizi in cui entrerà il museo della Battaglia di Anghiari. "Relazionarsi con il territorio è fondamentale, il ‘museo diffuso’ è importantissimo, siamo al lavoro su questo e lo abbiamo anche scritto nel nostro statuto" ha proseguito Schmidt.

Anghiari è nel primo nucleo di piccoli centri espositivi che avranno un rapporto costante con gli Uffizi insieme a Careggi, Montelupo Fiorentino, Pescia e Castagno d’Andrea. Restano top secret i particolari dell’accordo ed è davvero troppo presto per ipotizzare i tempi per vedere i frutti della collaborazione. Nel frattempo il direttore del museo anghiarese Gabriele Mazzi (a destra nella foto con il sindaco Polcri e Schmidt) sottolinea come questo tipo di iniziative servano a valorizzare i territori che "non sono più provincia ma luoghi che hanno molto da raccontare ai visitatori".

L’obiettivo, infatti, è quello di incentivare la conoscenza dei piccoli borghi della regione, come Anghiari appunto: "Subito dopo il lockdown sono tornato a visitare luoghi della Toscana dove ero già stato da studente – ha rivelato Eike Schmidt in un’intervista a Repubblica Firenze – allora furono escursioni per conoscere le opere d’arte, oggi invece sto facendo una ricognizione del panorama dei musei nei piccoli borghi per concertare insieme questo progetto. Fino a oggi sono una ventina le realtà che ho potuto toccare con mano, con cinque siamo a buon punto di progettazione. Ma credo che si potrebbe arrivare, con tutta tranquillità, a una cinquantina di spazi diffusi in Toscana che saranno valorizzati".

Un passo successivo di un percorso sbocciato nel settembre del 2019. Ad Anghiari sono arrivate la Tavola Doria e la monumentale zuffa del museo Horne di Firenze, oltre al ritratto di Cosimo il Vecchio de’ Medici realizzato dal Bronzino.

"È il risultato di un percorso comune intrapreso già nel 2017 – spiega il direttore Mazzi – che ci ha consentito di raggiungere risultati importanti, nonostante la pandemia. Questa collaborazione fissa, di cui non posso dire ancora molto, va a comprendere e valorizzare il ruolo dei musei piccoli e medi come testimonianza di quanta storia da raccontare abbia la Toscana dei piccolo centri".

Per questo c’è da augurarsi che nei cinquanta musei che Schmidt ha indicato come obiettivo, ce ne possano essere altri che vogliano seguire la strada del museo tiberino.

L’inserimento nel circuito degli Uffizi arriva pochi giorni dopo uno studio, commissionato dagli Uffizi, che esclude l’esistenza, sotto un dipinto del Vasari, dell’affresco della Battaglia di Anghiari di Leonardo nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio. "Fin qui mancava un tassello fondamentale per comprendere meglio la materia, cioè uno studio approfondito sulla trasformazione di Palazzo Vecchio e del relativo Salone nel 1500 – spiega il direttore Mazzi – ora questo studio c’è, gli è stato dedicato un apposito convegno i cui esiti sono confluiti in una pubblicazione. Di certo quanto svelato in quest’ultimo studio è abbastanza vicino al vero, anche perché gli indizi fin qui riscontrati hanno prodotto risultati che poco si discostano da quanto emerso in quest’ultimo studio".