REDAZIONE AREZZO

Ulivelli: "Avanti i contenuti, ma Italia Viva sta nel centrosinistra"

La barra non si muove di un millimetro dal centro riformista, campo di azione di Italia Viva. Che lavora alla...

La barra non si muove di un millimetro dal centro riformista, campo di azione di Italia Viva. Che lavora alla...

La barra non si muove di un millimetro dal centro riformista, campo di azione di Italia Viva. Che lavora alla...

La barra non si muove di un millimetro dal centro riformista, campo di azione di Italia Viva. Che lavora alla sifda per le comunali di Arezzo con un occhio agli scenari nazionali e l’altro ben orientato su Palazzo Cavallo. L’alleanza con il centrosinistra? Sì, ma il ragionamento non può prescindere dai contenuti. Concetto che Gianni Ulivelli, al timone del partito aretino, rimarca quando dice che la priorità sono i "contenuti di un progetto politico che punta al governo della città ma anche alla riconferma della Regione, visto che tra un anno i toscani saranno chiamati alle urne".

Messaggio in codice sopratutto per i 5Stelle, possibili nuovi compagni di viaggio dentro i confini del centrosinistra. Ma al tempo stesso Ulivelli lancia un alert anche al Pd che "deve scegliere la linea: se è quella della crescita perchè vuole tornare a governare la città o se, invece, la linea vira sulla decrescita per restare all’opposizione".

La collocazione di Italia Viva è chiara e sta nel campo del centrosinistra ma l’ambizione di un centro rifomista, spiega Ulivelli, è quella di "aprire al confronto con associazioni, liste civiche, movimenti che hanno come riferimento valoriale il riformismo". Pronti al dialogo con i 5 Stelle e pure con Arezzo 2020 nell’ottica di un’allenza da costruire con l’obiettivo di governare la città. Ulivelli tiene la barra dei renziani dritta sul futuro ma non rinuncia a una sottolineatura sulla vicenda Open, appena archiviata alla voce "passato": "Ora ricominciamo a camminare con le nostre gambe visto che hanno cercato di tagliarcele in culla: Italia Viva è nata nell’autunno del 2019 e il 15 dicembre dello stesso anno scattò l’indagine della magistratura che dopo cinque anni si è conclusa con il pieno proscioglimento di tutte le persone indagate".

Lucia Bigozzi