
Paolo Rossi e la moglie Federica
Arezzo, 09 dicembre 2021 - La notizia ci arrivò come un macigno. Era il 9 dicembre 2020 e tutto il mondo seppe che Paolo Rossi non era più tra noi. Pablito, l'eroe mundial, l'uomo che fece piangere il Brasile, se n'era andato da un letto di ospedale del Policlinico Le Scotte di Siena, dove era ricoverato per un tumore. Per molti fu un autentico fulmine a ciel sereno, perchè sono pochi erano a conoscenza della malattia di Rossi. Una malattia che la famiglia aveva voluto condividere con le persone più care. Fu una deflagrazione, con la notizia che ben presto fece il giro del mondo. E fu un colpo durissimo anche per il Valdarno, la terra adottiva di Paolo. Pablito era legatissimo a questa terra e aveva deciso di vivere sulle colline della Valdambra, a Poggio Cennina, dove gestiva una struttura agrituristica. Era ormai un valdarnese adottato. Si recava spesso nel fondovalle per fare acquisti e svolgere pratiche nei centri e rispondeva a tutti al saluto. L’ultima cerimonia pubblica a cui ha partecipato nel territorio risale al 2 luglio 2019. Fu una serata magica a Montevarchi, con un vero e proprio parterre de roi in occasione della XXIII edizione del Premio Internazionale “Fair Play Menarini”, dedicato ai valori della correttezza, tolleranza e solidarietà nello sport. Nel cuore della città era stato infatti organizzato un talk show cui avevano preso parte, tra gli altri, Zico, ex grande calciatore brasiliano. Tra gli ospiti proprio l’ex centravanti della Nazionale, che aveva ricordato la straordinaria avventura mondiale del 1982. Presenti anche Gabriela Szabo campionessa di atletica leggera e nominata nel 1999 miglior atleta del mondo e Georgi Glouchkov, campione di basket e giocatore, negli anni ottanta, dei Phoenix. Nel corso della serata, sul palco, un memorabile palleggio tra Zico e Pablito..
Ma sono state innumerevoli le manifestazioni che lo hanno visto protagonista. Nel dicembre di sei anni anni fa inaugurò a San Giovanni Valdarno la XII^ Rassegna di Presepi a cura dell’Associazione Culturale “Natale nel Mondo” che aveva come titolo “Verso Rio 2016”, legata alla natività e agli usi, costumi e tradizioni di Paesi che avrebbero partecipato ai giochi Olimpici estivi di Rio de Janeiro. Nel giugno del 2012, a Bucine, suo comune di residenza, aveva presentato, per la prima volta in Valdarno, il libro che aveva scritto con la moglie, la giornalista Federica Cappelletti dal titolo “1982: il mio mitico mondiale”. Aveva voluto raccontare la sua straordinaria esperienza spagnola. Dalle prime partite del girone eliminatorio alle sfide memorabili con Argentina e Brasile. Poi la semifinale con la Polonia e la finalissima con la Germania. Non solo iniziative pubbliche. Nell’estate del 2019 fu l’anima di un camp per giovani calciatori organizzato al Brilli Peri di Montevarchi dalla "Paolo Rossi Academy". In questi mesi non sono mancati momenti di ricordo. Lo stadio di Bucine è stato intitolato a lui e la Federcalcio ha chiesto al Coni di intitolare a Paolo Rossi lo stadio Olimpico di Roma.