REDAZIONE AREZZO

Un drappo del Palio della Balestra a Sansepolcro che riporta all'originario significato

"Pallium", ovvero "panno", Una drappo diverso dal solito, al quale hanno contribuito associazioni e cittadini biturgensi

Il drappo del Palio della Balestra dell'11 settembre fra Gubbio e Sansepolcro

Arezzo, 6 settembre 2022 - Un ritorno all’originario significato di “palio”, derivante da “pallium” (cioè panno), nel drappo del Palio della Balestra di domenica 11 settembre a Sansepolcro, ideato dal duo artistico Bianco-Valente, attraverso il progetto “Le parole e le mani”, coordinato dall’Associazione CapoTrave/Kilowatt. Un’opera partecipata che ha visto la collaborazione di tante realtà locali quali la Società Balestrieri, il Gruppo Sbandieratori, l’Associazione Una Valle di Donne, il Liceo artistico Giovagnoli; un processo che ha coinvolto i cittadini di Sansepolcro che hanno donato tessuti personali per la realizzazione dello stesso. “Un drappo che è un connubio tra tradizione e contemporaneità” – ha detto l’assessore Francesca Mercati. “Una fotografia della comunità. Una trama che si compone delle storie dei cittadini di Sansepolcro”: sono le parole di Pino Valente. “Siamo onorati di aver contribuito al Palio di quest'anno – dichiarano Lucia Franchi e Luca Ricci dell’Associazione CapoTrave/Kilowatt – e siamo consapevoli del fatto che sia un drappo molto diverso dal solito, che non piacerà a tutti, ma siamo convinti che - per paradosso - sia un drappo più tradizionale che mai. Anticamente questo era il drappo: un panno semplice, spesso a tinta unita. Il valore aggiunto, stavolta, è che ci hanno lavorato più di 100 persone di Sansepolcro, chi donando canovacci, tovaglie, lenzuola legati a storie personali, chi stramandoli uno a uno, chi ritessendoli al telaio a mano, chi ricamando la scritta. Ci sono voluti 9 mesi di ricerca e lavoro che sono stati uno straordinario processo di relazione e ascolto della nostra comunità. Viva Sansepolcro e viva il Palio!”