
La squadra dei volontari aretini impegnati nei servizi in piazza San Pietro
"Impegnativo". È l’aggettivo che rimbalza da piazza San Pietro ad Arezzo e corre lungo i telefoni cellulari della Misericordia. Una triangolazione costante tra la centrale operativa dell’Area emergenze e via della Conciliazione, e le zone limitrofe alla piazza dove oggi il mondo si ferma per l’ultimo saluto a Papa Francesco. Compito "impegnativo" per i volontari della Confraternita incaricati dell’assistenza sanitaria ai pellegrini. "Un fiume di persone, flussi enormi che si muovono intorno alla piazza e che richiedono una gestione attenta".
Leonardo Giannetti, responsabile dell’Area Emergenza, è in contatto ora per ora con la squadra dei volontari aretini. "Hanno già eseguito i primi interventi di assistenza sanitaria: piccoli malori, piccole necessità. Tutto sta procedendo secondo i protocolli". Da via della Conciliazione la squadra della Misericordia si è poi trasferita nei pressi di Piazza San Pietro, secondo le disposizioni della Protezione Civile che sovrintende i servizi ai pellegrini. Una macchina ormai rodata anche se Giannetti - un veterano di piazza San Pietro - rileva che "un afflusso così massiccio di persone per l’ultimo saluto al Papa non si era mai visto. Dimensioni forse già superiori al grande evento del Giubileo dei Duemila, a Tor Vergata". Lui in piazza San Pietro ha prestato servizio per la cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II e per i funerali di Papa Benedetto XVI. Solo nella giornata di ieri a Roma sono arrivati cinquecento pullman, senza contare i pellegrini che hanno raggiunto la Capitale in treno.
Numeri impressionanti, come del resto ha dimostrato in questi giorni il lento pellegrinaggio davanti alla bara di Francesco, al punto che è stato necessario allungare gli orari per le visite fino quasi all’alba. A Roma, ci sono anche i vigili del fuoco aretini. Sei unità specializzate nella gestione delle sale operative e della topografia applicata al soccorso. In queste ore stanno lavorando anche con l’ausilio di una sala operativa mobile. "Mettiamo a disposizione la nostra professionalità per ogni tipo di emergenza. E lo facciamo con grande piacere; la richiesta del nostro coinvolgimento dà prova della nostra preparazione", spiega il comandante provinciale Fabrizio Baglioni.
Un lavoro ininterrotto, che non conosce il giorno e la notte. Fino al momento più solenne: l’ultimo saluto a Papa Francesco.
Dopo la cerimonia funebre, il corteo attraverserà il centro di Roma per poi raggiungere la basilica di Santa Maria Maggiore dove il pontefice ha scelto di essere sepolto. E in quell’ultimo tragitto raccoglierà anche il "grazie" di centinaia di aretini.
Lucia Bigozzi