Un Gin made in Valdarno. L’idea di due amici è realtà. Il distillato conquista l’Italia

Un prodotto tutto locale con le bacche di ginepro prese sul Pratomagno

Un Gin made in Valdarno. L’idea di due amici è realtà. Il distillato conquista l’Italia

Un prodotto tutto locale con le bacche di ginepro prese sul Pratomagno

Si chiama "Gin 1592" e non è altro che un distillato valdarnese al 100%. È nato da un’idea di Daniele Bernacchioni e Federico Brandi, il primo rappresentante di vini e distillati e l’altro operante nel settore della ristorazione che, un bel giorno, hanno voluto dare vita a un progetto a cui nessuno in Valdarno aveva pensato. Ma cosa sta a significare il 1592 ? Semplicissimo, l’altitudine della croce del Pratomagno dove si raccolgono i preziosi frutti, che successivamente vengono distillati a Firenze e, solo dopo, commerciati in tutta Italia. Il Gin non è altro che un alcolico al gusto proprio di ginepro al cui interno è presente quasi il 40% d’alcol che si ottiene aromatizzando lo stesso alcol di origine agricola, perlopiù composto da cereali, con le bacche di ginepro. Un processo decisamente lungo ma che regala uno dei prodotti più apprezzati in bar, enoteche e ristoranti. "C’è un grande lavoro dietro a tutto - afferma Daniele Bernacchioni - perché il ginepro matura ogni due anni fino a Novembre ed è proprio in questo periodo che ci rechiamo in Pratomagno a raccoglierlo". Non più di mezzo chilo di bacche a volta: "Non possiamo andare oltre onde evitare sanzioni, tocca quindi tornare più volte. Con un chilo riusciamo a produrre 100 bottiglie, le cui etichette vengono stampate a Terranuova proprio per mantenere l’originalità valdarnese del prodotto". Nell’arco di un anno vengono all’incirca prodotte e spedite in tutta Italia 2000 bottiglie ma l’obiettivo è di arrivare a 5000 mila. Ma non si lavora solo con un tipo di Gin: "Produciamo solo Gin con base ginepro a 42 gradi, il navy strenght molto più forte a 57 gradi e poi un altro, sempre a 42 gradi, che si ottiene con un’affinamento in botte di rovere toscano. Cerchiamo, insomma, di poter immettere sul mercato un distillato che risponda alle esigenze più variegate". Ma come si consuma il Gin all’atto pratico ? Due le bevande più conosciute di altre ma sta facendosi largo anche in cucina in determinate ricette: "Chiunque conosce il Gin tonic o il Gin lemon che vengono consumati nei bar o nei locali ma, da qualche tempo ormai, ha preso campo anche nella ristorazione vera e propria soprattutto nei primi piatti". Anche in lattina, ora, è possibile gustarlo.Il loro sito internet - gin1592.it - è molto visitato e qualche piccolo ordinativo sta cominciando ad arrivare anche dall’estero.

Massimo Bagiardi