"Un luogo fantastico e unico. Quando l’ho scoperto pensavo non fosse vero". Parla così di Rondine la senatrice a vita Liliana Segre nel docufilm "Liliana": il documentario sulla sua vita che sbarca nelle sale di tutta Italia, 250 cinema, dal 20 al 22 gennaio. Per celebrare lo stretto legame con la cittadella della Pace, il borgo che la senatrice ha scelto per affidargli l’eredità della sua testimonianza, e la città di Arezzo il 21 gennaio il documentario sarà presentato con un evento speciale all’Uci cinema di Arezzo.
Il docu-film del regista Ruggero Gabbai ripercorrerà la testimonianza della senatrice a vita, superstite di Auschwitz, legata all’arresto, alla deportazione e allo struggente ultimo addio al padre. Un film che si basa su accostamenti, rimandi e contrasti tra il racconto storico e il ritratto contemporaneo di una delle donne più importanti del panorama italiano, respinta alla frontiera svizzera di Arzo nel 1943 e sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz. Una narrazione che mette in luce gli aspetti meno conosciuti della senatrice, facendo emergere una figura culturale e politica moderna e appassionata nel trasmettere alle giovani generazioni un messaggio di libertà e uguaglianza. Messaggio "saldamente piantato nel cuore di Rondine" come afferma il presidente Vaccari dal quel primo incontro a Camaldoli di oltre trent’anni fa, fino a quell’ultima testimonianza pubblica che la Segre volle donare ai giovani di Rondine il 9 ottobre 2020, un simbolico passaggio di testimone a quei giovani di Rondine che hanno rinunciato all’odio e che ogni giorno tendono la mano al "nemico".
Un legame profondo quello tra Liliana e la Cittadella che insieme alla città di Arezzo trova ampio spazio nel film di Gabbai e che la città accoglie e celebra con un evento speciale all’interno della programmazione cinematografica.
La proiezione del 21 gennaio dell’Uci Cinema di Arezzo delle 20.15 sarà eccezionalmente introdotta da un saluto del presidente di Rondine, Franco Vaccari insieme al sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli e il vescovo Andrea Migliavacca. Il regista Ruggero Gabbai ha passato alcuni giorni a Rondine, ha raccolto le testimonianze dei ragazzi e del presidente. E il borgo ha un bello spazio nel film. Come hanno potuto ammirare gli spettatori della prima assoluta, a ottobre al Festival di Roma, vip in testa. Nel film, tra le pieghe della grande storia e della vita privata di Liliana Segre, si intreccia infatti anche la storia viva di Rondine attraverso la voce del presidente Vaccari che si unisce alle persone a lei più vicine alle quali è stato affidato il racconto: i figli Luciano, Federica e Alberto – oggi amico intimo della Cittadella, da anni cerniera tra la famiglia e il borgo – i nipoti, personaggi pubblici come Ferruccio De Bortoli, Mario Monti, Geppi Cucciari, Fabio Fazio, Enrico Mentana, i carabinieri della scorta, che permettono di avvicinarsi a una Liliana più familiare e privata. Una Liliana che non perde mai occasione di raccontarsi; per raccontare, soprattutto ai giovani, e non dimenticare, nella sua continua lotta contro l’antisemitismo e la testimonianza sulla Shoah che lei ha vissuto sulla pelle e di cui porta le cicatrici. Il docufilm continua questa sua battaglia, per continuare a diffondere il valore della pace.
Gaia Papi