LUCA AMODIO
Cronaca

"Un mezzo sorriso, la testa bassa". L’assassino nel racconto della vicina: "Lei era gioviale, adorava gli animali"

Il paese si sveglia incredulo davanti alla tragedia. "Una volta lo trovai con il cappuccio, un brivido" "Li incontravo ogni giorno". Ma i più scrollano la testa: "Mai visti, eppure qui ci conosciamo tutti".

Il paese si sveglia incredulo davanti alla tragedia. "Una volta lo trovai con il cappuccio, un brivido" "Li incontravo ogni giorno". Ma i più scrollano la testa: "Mai visti, eppure qui ci conosciamo tutti".

Il paese si sveglia incredulo davanti alla tragedia. "Una volta lo trovai con il cappuccio, un brivido" "Li incontravo ogni giorno". Ma i più scrollano la testa: "Mai visti, eppure qui ci conosciamo tutti".

"Da agosto era una presenza fissa. Lo vedevo tutti i giorni, faceva su e giù per questa strada. Una volta mi sono anche preoccupata: l’ho visto incappucciato andare verso casa loro, poi dopo ho capito che era il fidanzato della figlia". A parlare è la vicina di casa, Cristina. Il racconto è quello che fa di Irfan Rana Mohamed, arrestato con l’acccusa di omicidio volontario. Con un bastone avrebbe ammazzato la madre dell’ex fidanzata, Letizia Girolami. "Era una persona riservata, sempre a testa bassa. Se andavo a correre e lo incontravo faccia a faccia, abbozzava un sorriso. Invece se era in macchina si limitava a far passare e si scansava, perché la strada è stretta", prosegue Cristina. "Discussioni? No, mai sentite, non ne so niente".

Un personaggio schivo, almeno questo è quanto emerge dal racconto della vicina. Anche lei, Letizia Girolami, psicoterapeuta di 72 anni, era "una persona riservata, tranquilla, amava gli animali", ricorda ancora Cristina. La ricorda così anche un amico finlandese che abitava poco lontano dalla donna. Ieri mattina stava facendo colazione in un bar nel centro storico di Foiano: quando ha aperto il giornale, ha appreso la notizia. È sconvolto, fatica a crederci, si dimentica del caffè che aveva ordinato poco prima. "Era una persona squisita - ci dice - non faceva male a nessuno, anzi, aiutava le persone in difficoltà. Era da mesi che non la rivedevo ma sono stato anche a cena da lei due volte", continua ancora scosso l’amico mentre tiene per le mani il giornale con la foto di Letizia. "Mia figlia andava a scuola con la sua, erano grandissime amiche", ci rivela.

Tra i banchini del mercato i foianesi parlano di quello che è accaduto a pochi chilometri distanza, nelle campagne della vallata. "Il nome non mi è nuovo, lavoravo all’anagrafe, ma mai vista", ci racconta una signora. "Ma chi? - si intromette il marito - La donna ammazzata? Non si è mai vista, oppure ci conosciamo tutti". Risposta all’unisono con quella di un gruppetto di anziani in una panchina vicina: "Mai vista qui". E non sono gli unici, in paese a Foiano non è così conosciuta. E nemmeno al Pozzo, la frazione più popolosa del Comune, gli abitanti l’hanno conosciuta soltanto ieri, da quello che era accaduta sul giornale. "Noi qui non si è mai visto", ci dice la commessa del market in centro.

Erano quei cinque ettari di terra immersi nella natura la sua causa. Il suo rifugio. Lì circondata dagli animali trascorreva le sue giornate insieme a pavoni, cani, oche che nella giornata di ieri zampettavano nel casolare.

"Letizia era una persona eccezionale di grande cuore che si donava senza riserve, amava gli animali e la terra", è il racconto di un’amica, Simonetta. "ospitava nella sua casa cani, gatti, oche, galline e pavoni, era una persona artistica, creativa", conclude.