LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Un piano per proteggere il fiume. Viaggio da Capo d’Arno al Tirreno

Dall’antichità ad oggi il corso d’acqua rappresenta un’importante risorsa per il territorio. CLASSE 1 A - SCUOLA MEDIA PIERO DELLA FRANCESCA - AREZZO.

Una rappresentazione del fiume Arno lungo il suo corso realizzata dagli alunni della I A

Una rappresentazione del fiume Arno lungo il suo corso realizzata dagli alunni della I A

Nel monte Falterona in provincia di Arezzo nasce il fiume Arno e, precisamente a Capo d’Arno dove troviamo la targa che ne attesta la fonte. La sorgente è situata all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, una delle aree protette più grandi d’Europa.

Le acque incontaminate dell’Arno incontrano i primi centri abitati come Stia, piccolo borgo medievale, che ha sfruttato il fiume per produrre il famoso tessuto: il panno del Casentino conosciuto in tutto il mondo. Da questo momento in poi e fino alla sua foce nel mar Tirreno il fiume incontra, specialmente in pianura, paesaggi antropizzati, la prima città, Arezzo ed il primo dei due ponti iconici: Ponte a Buriano ritratto da Leonardo nello sfondo della Gioconda ed il famoso Ponte Vecchio a Firenze.

Scorrendo verso nord-ovest, superato di qualche chilometro la località di Ponte a Buriano l’uomo ha sfruttato il fiume per la risorsa idroelettrica costruendo la diga della Penna. Questa zona successivamente si è popolata della fauna e della flora tipica delle zone umide e l’abbondante presenza di pesci, anfibi e invertebrati ha attirato specie di uccelli che hanno scelto quest’oasi per la loro riproduzione.

Da questo punto l’Arno incontra zone densamente popolate e industrializzate che, nel corso dei decenni, hanno causato l’inquinamento delle acque e dei terreni vicini. Fortunatamente però l’uomo ha capito l’importanza della risorsa idrica che tanto aveva contribuito allo sviluppo delle civiltà e delle attività umane; infatti all’inizio del secolo scorso ha istituito i consorzi di bonifica che se ne prendono cura.

Nel nostro territorio opera il Consorzio di bonifica Alto Valdarno 2 la cui attività è fondamentale per la manutenzione e la salvaguardia degli ecosistemi fluviali, unitamente all’impegno del cittadino. Ognuno di noi, infatti, con piccoli gesti quotidiani, può contribuire alla salvaguardia di questa risorsa preziosa. Evitare, ad esempio, l’abbandono di rifiuti vicino ai corsi d’acqua; ridurre gli sprechi e l’inquinamento idrico; partecipare, quando vengono organizzate, alle attività di volontariato ambientale; non costruire fabbriche o abitazioni a ridosso del fiume; non usare pericolosi fertilizzanti nei campi; non scaricare nelle acque scarti industriali. Soprattutto noi ragazzi abbiamo l’impegno quotidiano di contribuire al mantenimento di questa importante risorsa per il nostro territorio perché, abbiamo capito, che la salvaguardia dell’ambiente non dipende solo dagli enti pubblici.

È un dovere di ognuno di noi sensibilizzare amici, parenti e soprattutto le nuove generazioni sull’importanza della tutela dei fiumi e della natura.