In occasione del convegno di studi su Marco Antonio Fabroni, organizzato dall’Accademia Petrarca con la Fraternita dei Laici e con la Direzione Regionale Musei Nazionali in Toscana, il Museo Archeologico di Arezzo ha inaugurato una nuova sala, nella quale sono esposti in modo permanente molti pezzi della collezione paleontologica del Museo di Storia Naturale e Antichità della Fraternita, fondato nel 1823. Nel museo confluirono molti fossili anche di grandi dimensioni donati da Vittorio Fossombroni, oltre che dal Fabroni stesso, che fu il primo direttore dal 1828 al 1843. La raccolta passò al Museo Archeologico, ma poi fu molto danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, poiché la collezione paleontologica non era stata messa in luogo sicuro. Oggi, grazie al grande lavoro della direttrice Maria Gatto insieme a Luca Pandolfi e a Fausto Barbargli con il supporto dell’Accademia Petrarca, nella sala sono esposti reperti mai visti prima perché danneggiati e perché privi di informazioni. Al centro della sala spicca il ramo destro di una balenottera, lungo 4 metri e che prima di essere donato alla Fraternita nel 1823, era stato appeso in Duomo.
Liletta Fornasari