Una strada dei Presepi. Bicchieraia punta il Natale

La Fondazione e la giunta allargano i confini della grande manifestazione. La via del centro sarà inserita anche nel percorso della Fiera Antiquaria.

Una strada dei Presepi. Bicchieraia punta il Natale

Via Bicchieraia con gli artigiani durante la Fiera Antiquaria

Appendono un’altra bandiera al doppio pennone della Fiera e della Città di Natale: via Bicchieraia. La strada stretta e lunga che dalla Pieve si spinge fino in via Cesalpino. La giunta ha deciso di farne un angolo di Antiquaria e uno sotto l’albero.

Si tratta di quei fondi presidiati da solidi portoni di legno "armati" da borchie di ferro. Un passato vivace nella Fiera, era lì che gli artigiani lavoravano in diretta durante la due giorni della Fiera. Ed è lì che l’evento troverà un suo nuovo sfogo, si vedrà a breve se appeso alle collaterali o a spazi di estensione dei banchi. Via Bicchieraia non è sul percorso ordinario, spesso è volentieri affidata ai pittori del cenacolo aretino. Un rafforzamento consentirebbe di ricucire i passi dei turisti, evitando quegli strappi che di certo non aiutano la Fiera.

Nella Città di Natale, sulla base della linea adottata dalla giunta, sarebbe il primo, importante sfogo all’unico ramo dell’abete ancora poco frequentato: i presepi. Un unico precedente: le prime edizioni, quando la Badia era diventata una vera vetrina di natività, capanne e re magi. Un vuoto che la Fondazione Intour aveva più volte meditato di riempire ed ecco l’occasione. Gli spazi sono del Comune, il retro di Palazzo Perelli, l’ex Banca d’Italia. In attesa che decolli il progetto di farne la sede del Mumec, il museo attualmente ospitato in via Ricasoli, almeno una parte della struttura verrebbe reinserita nel circuito.

In particolare in quello della Fiera, che dopo alcuni tagli al percorso ricomincia a crescere, facendo tesoro di un vento favorevole sul fronte turistico. E cominciando a valorizzare cortili, fondi chiusi e interni dei quali il centro storico è ricchissimo. E chissà, potrebbe essere il prologo ad una valorizzazione anche del chiostro del teatro Pietro Aretino. Uno spazio protetto e pregiato: perchè non farne, ad esempio, il palcoscenico dei banchi artigiani, togliendoli da quella Sant’Agostino troppo lontana dal cuore della Fiera?

Per ora i vertici dell’evento continuano a scommettere su una delle piazze della movida però il dibattito è aperto. Intanto tra le ipotesi c’è anche una seconda isola dei banchi nei weekend natalizi, sempre nella parte bassa dello slargo davanti alla fontana.

Super confermata comunque la Guido Monaco degli artigiani e dell’ingegno, una vera fucina di idee e regali alternativi. Intanto via Bicchieraia si gode la sua primavera, che poi somiglia molto all’autunno già qui. La strada, gli aretini più agè lo sanno doveva essere la via dell’oro, un progetto nato negli anni ‘80 ma mai decollato del tutto. Lasciando un vuoto: possibile che chi arriva nella città dell’oro trovi sì fior di negozi di qualità ma non un boulevard di occasioni e giielli? Una domanda ricorrente e non solo tra i visitatori.

Avrebbe il traino di una sorta di San Gregorio Armeno a Napoli: e le strade dei presepi e dell’oro si vanno ad incrociare ancora, all’ombra di via Bicchieraia.

Lucia Bigozzi