
Si ripetono le aggressioni agli operatori sanitari: nel mirino anche i volontari
Un’aggressione ogni due giorni ma c’è una frenata. Si apre uno spiraglio dai dati 2024 sulle aggressioni contro gli operatori sasanitari. Tutti nel mirino di pazienti o familiari che manifestano un livello di insofferenza che spesso sfocia in atti di violenza, fisica e verbale. Il calo (-20%) si concentra sugli ospedali. Resta stabile il dato del territorio. Ed è un segnale che probabilmente indica una maggiore sensibilizzazione sul tema, in cima alle priorità della Regione e della Asl. Nel 2023 i casi sono stati 165 nei cinque ospedali della provincia, ma nel 2024 sono scesi a 131. Il dato a livello territoriale registra 64 episodi nel 2023 e anche in questo caso c’è una diminuzione che attesta il dato a 64 atti violenti (fisici e verbali) nei confronti degli operatori sanitari: medici, infermieri, specialisti, ostretriche. Il dato complessivo nella Asl Sud Est è pari a quattrocento casi segnalati. E nella giornata dedicata al fenomeno, l’Azienda lancia una iniziativa che coinvolge i cittadini. "Diventa ambassador contro la violenza al personale sanitario e socio sanitario. È il messaggio che l’Asl sotto l’egida della Regione Toscana e della campagna regionale ‘Scegli il rispetto’, ha scelto per la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori della sanità". Oggi saranno allestiti nelle hall dei 13 presidi delle province di Arezzo, Grosseto e Siena, spazi informativi con la consegna di brochure e spille per dire ‘no’ alla violenza e siglare, simbolicamente, un nuovo patto di collaborazione con la cittadinanza nel segno del dialogo, collaborazione, rispetto e partecipazione. L’iniziativa è a cura del Dipartimento delle professioni infermieristiche e ostetriche dell’Asl, rappresentativo di oltre 5mila professionisti e professioniste della salute, con la partecipazione degli Ordini delle professioni infermieristiche delle 3 province. Banchetti informativi dalle 9 alle 16. "Risale a pochi giorni fa l’ennesimo episodio di violenza, questa volta contro una nostra infermiera. Un fatto grave che ci spinge a riflettere e a promuovere con impegno un rinnovamento culturale", spiega il direttore generale Marco Torre che ieri ha incontrato il presidente di Opi Giovanni Grasso. Ai cittadini "chiediamo di stringere un nuovo patto di fiducia con il Servizio sanitario per tutelare il loro diritto alla salute, proteggendo anche il nostro personale che, con professionalità e umanità, si prende cura di noi". Uno dei concetti chiave è che "se viene aggredito il personale che si prende cura di noi, viene ritardato anche il proprio diritto e quello degli altri a ricevere assistenza tempestiva. È il momento di tracciare, insieme, un nuovo cammino fatto di rispetto, fiducia e dialogo", è la sollecitazione di Vianella Agostinelli che guida un "esercito" di oltre cinquemila professionisti.
LuBi