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Cronaca

Un’intera foresta divorata dal fuoco Fiamme violente, Canadair in azione Ore di battaglia tra alberi e macchia

Gli aerei speciali non intervenivano in provincia dal 2017: impegnate 23 squadre del volontariato. Il ‘mostro’ è stato domato in serata ma la sorveglianza è continuata tutta la notte per evitare focolai.

Un’intera foresta divorata dal fuoco Fiamme violente, Canadair in azione Ore di battaglia tra alberi e macchia

di Marco Corsi

LATERINA

Il mostro è partito dalle piante basse per poi attaccarsi ad un’intera foresta,. Una foresta di bosco ceduo, pini, macchia: divorata in poche ore. Le stesse ore di una battaglia contro il fuoco che solo in tarda serata è riuscita a spegnere un incendio storico. Da sette anni un Canadair non si affacciava sul cielo aretino: ieri ne sono arrivati due e non hanno avuto vita facile.

Una giornata nera in Valdarno sul fronte degli incendi e di duro lavoro per i vigili del fuoco e per i volontari. Un rogo di incredibili proporzioni ha travolto nel primo pomeriggio il territorio di Laterina Pergine. In località La Trove le fiamme, sospinte da un vento forte e dalla calde temperature, si sono propagate velocemente, interessando una collina densamente boscata.

Sul posto è arrivata na squadra dei pompieri di Montevarchi, con due mezzi coadiuvati, per l’occasione, da squadre di operai dell’Unione comuni Pratomagno. Ma la mobilitazione è stata massiccia e sono arrivate anche squadre de La Racchetta di Laterina e Bucine, uomini del Vab di Castiglion Fiorentino e della Vsa di Monte San Savino.

Alla fine il bilancio della mobilitazione sarà clamoroso: 2 canadair (per la cronaca i numeri 14 e 15 di una squadriglia che è l’ultima diga della difesa dal fuoco. Poi tre elicotteri del sistema regionale antincendio boschivo: qui i nomi sono più ad effetto, EliArezzo, EliFirenze ed EliSiena. Sul posto 23 squadre del volontariato: 5 dell’anpas, 1 della protezione civile, 9 della Racchetta e 8 della Vab.

E con loro la diga classica: vigili del fuoco, carabinieri forestali e le squadre dell’unione dei comuni del Pratomagno. Sul posto e un direttore delle operazioni, ilsuo vice e un analista del sistema regionale.

I vigili del fuoco, quando sono giunti sul posto, si sono resi conto che le operazioni sarebbero state più complicate del solito. Una zona impervia, che rfendeva impossibile un’azione da terra. Non c’erano le vie nel bosco per agire a ridosso del fuoco. Un fuoco che ha raggiunto velocemente i 300 metri, richiedendo l’intervento degli elicotteri. I tre mezzi hanno avviato le azioni di spegnimento, lunghe e complesse. Con sganci di acqua mirati i velivoli hanno evitato che il fuoco coinvolgesse alcune abitazioni. Non eranol a ridosso del fuoco ma sono state messe in sicurezza.

Quindi l’attivazione di due Canadair: già a quel punto il fronte di fuoco aveva raggiunto i trenta ettari. È stata messa in moto la procedura del coordinamento assistito con l’invio di un punto di comando avanzato costituito da un mezzo dedicato dotato delle tecnologie e degli strumenti informatici necessari per preparare e garantire in loco la migliore strategia di spegnimento dell’incendio.

Un sopralluogo è stato effettuato anche dal vice sindaco di Laterina Pergine Antonio Paoli. La Trove è una località collinare, con molte case sparse e la zona, completamente boschiva, è a rischio per i roghi. Nei pressi c’è anche il Santuario di Migliari, sede di culto mariano fino dal Medioevo. La chiesa sorge sulla sommità di una collina ed è meta di pellegrini e devoti all’immagine di Maria. L’edificio sacro si trova comunque distante dall’epicentro dell’incendio. Il lavoro dei pompieri è durato diverse ore. A metà pomeriggio erano già 30 gli ettari di bosco andati in fumo. Con l’arrivo dei Canadair sono state distaccate tutte le linee elettriche, come è prassi in questi casi.

In serata la "bestia" è stata domata. Ma per tutta la notte è proseguita la sorveglianza stretta, per evitare il ripartire di nuovi focolai. E da stamani alle 5 le squadrev torneranno in azione.

Decine di uomini, per un’operazione di bonifica che sarà complessa e per la quale sono state già posizionate le ruspe a ridosso dell’area distrutta. E resta un patrimonio di verde da ricostruire. La vittoria col fuoco n on basta.