
La principale voce dell’export aretino resta quella della gioielleria e dell’oreficeria, con il 24,7% sul totale regionale
Nella guerra commerciale in cui la minaccia dei dazi comincia a far paura ci sono realtà in cui si trema di più. E Arezzo sarebbe una di queste. Almeno secondo uno studio che ha messo i valori di export e Pil a confronto, analisi condotta da Prometeia per Il Sole 24 Ore del Lunedì, a partire dai dati sulle esportazioni relativi al 2024, pubblicati la scorsa settimana dall’Istat. Nel rapporto tra esportazioni e valore aggiunto spiccano i territori toscani, ma soprattutto spicca Arezzo, l’unico caso, tra 22 province, in cui il valore delle esportazioni supera oltre la metà del Pil. Nella nostra provincia il rapporto tra valore generato dall’export e Pil è il più alto d’Italia, pari a 141,2 euro di vendite all’estero ogni 100 euro di Pil. Nel 2024 il valore delle esportazioni è salito a quasi 15,6 miliardi di euro, in aumento del 70% sul 2019. La spinta è arrivata dagli acquisti di oro (il cui valore è schizzato alle stelle) da parte della Turchia e circa un miliardo è andato negli Stati Uniti. Per la cronaca: il rapporto export/Pil è poco sotto la tripla cifra (98,5%) anche in provincia di Lodi, dove tra il 2019 e il 2024 le esportazioni sono quasi raddoppiate (+98,5%).
A confermare l’aumento dell’export è Massimo Guasconi Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana: "Dal confronto con lo stesso periodo dello scorso anno emerge che l’export aretino complessivamente aumenta del 45,6% e diviene il principale motore della crescita regionale (+13,6%). Anche il quarto trimestre dell’anno è caratterizzato, come i precedenti, da un ampio segno positivo (+55%) trainato, come vedremo nel dettaglio settoriale, dalle due principali tipologie di prodotti esportati: gioielleria e metalli preziosi. Arezzo rafforza la sua posizioni di seconda provincia della Toscana per fatturato proveniente da attività di export con il 24,7% sul totale regionale (era il 18,7% nel 2023), preceduta solo da Firenze (38,9% del totale regionale)". L’analisi dei dati su base provinciale permette di mettere a fuoco quali sono le province dove un’eventuale guerra commerciale metterebbe a rischio una quota significativa delle esportazioni.
Ci sono alcuni territori che devono agli Usa una quota massiccia dell’export, superiore al 50%, ma dove i numeri assoluti sono molto bassi: L’Aquila, Grosseto, Isernia. Tra le province più "dipendenti" dalle vendite negli Stati Uniti, in realtà, c’è Firenze, che deve agli Usa il 25,1% dell’export.