
d'urso
Arezzo, 26 maggio 2021 - E la nave (della sanità aretina) va. Come il Rex caro a Fellini, detentore a suo tempo del record di traversata dell’Atlantico. Anche il direttore generale della Usl sud-est, Antonio D’Urso, si tiene stretto dunque il suo primato, quello dei quasi 3500 vaccini in un solo giorno toccato lunedì. Il che significa, tradotto dalle cifre in pratica, che gli aretini potrebbero, se questo resta il ritmo, raggiungere l’immunità di gregge della quasi sicurezza anti-Covid già intorno a Ferragosto.
Traguardo che consentirebbe poi all’ospedale San Donato, anzi alla rete degli ospedali provinciali, di tornare a settembre al loro aspetto pre-virus, con i reparti medici e quelli chirurgici che riprendono a funzionare regolarmente, come se fosse l’alba del giorno dopo. La pandemia, non la guerra nucleare.
Direttore, la velocità di crociera di 3mila dosi al giorno è una punta o siete in grado di mantenerla costantemente? «Delle due la seconda. Ormai la macchina è rodata, se non ci manca la benzina, cioè i rifornimenti di vaccini, ce la possiamo fare a stare a quei livelli. Anche perchè all’attività quotidiana saremo presto in grado di aggiungere anche alcune date di somministrazione notturna straordinaria e persino qualche pomeriggio. Tenuto conto che ciò accadrà soprattutto negli hub principali, come il Palaffari e il Teatro Tenda, significa che 3 mila iniezioni al giorno non sono un’utopia ma un obiettivo concreto».
Quindi, facendo un po’ di conti, e considerando che la popolazione vaccinabile aretina è intorno alle 295 mila persone, a settembre potremmo essere tutti o quasi in sicurezza «La data che ci ha indicato il governatore Giani per concludere la campagna di massa è il 30 settembre. noi contiamo di anticipare di un paio di settimane».
Per Ferragosto, insomma, gran parte degli aretini potrà pensare a ferie tranquille. «Sempre Giani ci dà per metà agosto l’obiettivo dell’immunità di gregge, che corrisponde più o meno al 70-80 per cento dei residenti vaccinati almeno con la prima dose. A questo ritmo, credo che qui ce la faremo».
Vogliamo entrare un po’ dentro questi dati generali? I numeri degli over 70 e soprattutto degli over 60 non sono ancora entusiasmanti. «Vero. Con gli ottantenni siamo praticamente al completo, mentre con i settantenni la percentuale Usl è del 74 per cento, contro il 72 regionale A Siena siamo al 78, ad Arezzo al 76, sempre sopra la media della Toscana sud-est. In totale ci mancano ancora 23 mila over 70 su 90 mila. Il nodo che non abbiamo sciolto sono i sessantenni».
Proviamo a dare i numeri. «Gli over 60 sono 107 mila in tutta la Usl, ce ne sono ancora 65 mila da vaccinare. Noi siamo al 37 per cento di questa classe d’età, la Toscana un po’ sotto al 35. Sempre pochi rispetto a Regioni del nord che sono al 70».
Perchè? «Intanto precisiamo che questi dati riguardano solo le iniezioni effettive e non i prenotati. Molti sono già in lista anche se non hanno avuto nemmeno la prima dose. E poi siamo in ritardo con gli open day fatti altrove. Anche perchè c’è una certa diffidenza nei confronti di Astrazeneca».
E gli altri? «Con i cinquantenni la Usl sudest è al 20 per cento di prime dosi, la Toscana al 18. Per gli over 40 siamo alle prenotazioni».
E’ un passo verso fine emergenza, quando gli ospedali torneranno alla normalità? «In questo momento tutto il personale è schierato sul fronte dei vaccini. A settembre dovremmo essere in grado di liberare risorse, non solo umane, per ricominciare. Chirurgia e il resto».