BUCINE
Cronaca

Valentino Shoes, dal rogo alla ripartenza

Domani i 160 dipendenti tornano a lavorare nel nuovo stabilimento vicino a quello distrutto dalle fiamme nell’aprile del 2021

di Francesco Tozzi

Ripartirà domani la produzione della Valentino Shoes Lab in uno stabile vicino a quello che andò a fuoco nell’aprile del 2021. La nuova fabbrica sorge in un edificio posto in prossimità dello stabilimento distrutto dalle fiamme e accoglierà i 160 dipendenti della griffe fondata da Valentino Garavani. I lavoratori rientreranno però a scaglioni. Non tutti, infatti, varcheranno domattina la soglia dell’immobile da poco ristrutturato e in grado adesso di ospitare una delle eccellenze italiane del manifatturiero famosa in tutto il mondo. I primi a fare il loro ritorno saranno coloro che finora si sono dovuti recare a lavoro alla sede di Montelupo Fiorentino, trasportati da autobus messi a disposizione dalla proprietà. Progressivamente anche i restanti colleghi torneranno alle proprie postazioni.

Si conclude così nel migliore dei modi una vicenda che sconvolse l’intero comprensorio. Nell’aprile dello scorso anno gran parte dello stabilimento di via Leo Valiani, nel comune di Bucine, fu interessato da un incendio di vasta portata. Per fortuna nessuna persona rimase coinvolta nel disastro che si verificò in tarda serata, quando l’azienda era già chiusa.

I locali furono sottoposti a sequestro e la produzione ripartì nel maggio seguente, in parte a Levane all’interno di una struttura messa a disposizione dall’amministratore delegato del gruppo Prada Patrizio Bertelli e in parte alla Valentino di Montelupo Fiorentino e in un altro fabbricato in zona sempre di proprietà della casa di moda creata nel 1960. Il rogo che divampò più di un anno fa, secondo l’inchiesta ormai chiusa, fu causato dalle polveri di lavorazione che non furono smaltite correttamente, aspetto che emerse dagli accertamenti svolti grazie all’utilizzo dei nastri di videosorveglianza. Domani sarà una giornata da ricordare. Non solo per l’impegno profuso dall’azienda nel restituire ai propri dipendenti un luogo di lavoro vicino a casa, ma anche per le sigle sindacali e i lavoratori stessi. Inizialmente, infatti, non era scontata la permanenza in Valdarno della maison di alta moda. L’estate del 2021 fu molto calda sotto il fronte delle rivendicazioni sindacali, che miravano ad impedire una possibile delocalizzazione della produzione.

La vertenza arrivò perfino in Consiglio regionale. In quella sede venne approvata una mozione del consigliere regionale della Lega Marco Casucci che impegnava la giunta ad attivarsi affinché venisse svolta ogni iniziativa possibile per salvaguardare il mantenimento dei posti di lavoro a Levane. Poi in autunno, quando continuava a regnare un clima costante di incertezza, la proprietà, al termine del confronto serrato avuto con le organizzazioni sindacali, decise di mantenere il proprio sito produttivo nella vallata. In quest’ultimo anno molti dipendenti hanno sofferto la lontananza del luogo di lavoro. In particolare coloro che sono dovuti andare a Montelupo Fiorentino lavorando su turni hanno sacrificato sia loro stessi che le rispettive famiglie. Per le istituzioni e i sindacati confederali l’opzione di trasferire altrove la produzione non è mai stata presa in considerazione.

Adesso si potrà finalmente voltare pagina. Il nuovo capannone, prima adibito a uffici, è stato riconvertito in circa sei mesi grazie ad un ingente investimento del gruppo di Valdagno, ed è oggi dotato di impianti e macchinari necessari per la produzione di calzature di altissima qualità.