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Oggi alle 17, la sala conferenze di Casa Petrarca, in via dell’Orto 28 ad Arezzo, ospita "Vallmitjana e i premi...
Oggi alle 17, la sala conferenze di Casa Petrarca, in via dell’Orto 28 ad Arezzo, ospita "Vallmitjana e i premi Nobel in Arezzo", evento organizzato dal Comitato Vallmitjana e gli altri in collaborazione con l’Accademia Petrarca di lettere, arti e scienze. L’iniziativa è a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.
Abel Vallmitjana (1910/1974), pittore, scultore, incisore, musicologo e studioso di folklore spagnolo, è considerato una delle figure artistiche più importanti e influenti tra quelle vissute ad Arezzo nella seconda metà del Novecento. L’artista, nativo di Barcellona, giunse in Toscana nella seconda metà degli anni Cinquanta, dopo una vita fatta di esperienze che lo avevano segnato dal punto di vista artistico e umano.
Oppositore del regime franchista, Vallmitjana lasciò la sua terra nel 1938 per vivere da esule inizialmente a Parigi e quindi in Venezuela. Durante la permanenza in Sud America fece ricerche sul folklore locale, realizzò affreschi, bassorilievi e sculture per committenze pubbliche e private, prese parte alla fondazione della Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad Central di Caracas. In Venezuela conobbe la seconda moglie, Clarisa Silva, con la quale si trasferì in Italia. I due andarono a vivere a Villa Guillichini di Tregozzano, acquistata col giornalista e poeta Miguel Otero Silva.
Nel 1957 l’artista catalano espose con la sua prima personale aretina alla Galleria Minima, inserendosi subito nel fermento culturale di Arezzo del periodo. Le solide amicizie con alcuni mostri sacri della letteratura portarono ad Arezzo premi Nobel come Neruda, Garcia Marquez e Miguel Angel Asturias Rosales, ma anche autori del calibro di Rafael Alberti, Jorge Guillen e Salvador de Madariaga.
La manifestazione di Casa Petrarca, presentata dal giornalista Marco Botti, prevede proiezioni di immagini inedite e interventi di Michele Loffredo, Nanni Cheli, Gianfranco Landini, Maria Rosa Marchi e Beatrice Mikan. A Fabrizia Fabbroni è affidata la lettura di poesie.