Valorizzare la razza chianina "Occorre un marchio locale"

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Una tipica festa paesana, che però intende valorizzare le tipicità della zona. È successo di recente a Gragnano di Sansepolcro, dove il successo passa in primis attraverso la valorizzazione della carne prodotta dai bovini di razza chianina e non solo. Un fine settimana intenso e l’occasione anche per un confronto fra i vari allevatori della zona. Il giovedì sera, come vuole la tradizione, si è consumata la cena con i capifamiglia e gli allevatori, ricordando anche la figura di Sergio Conti, personaggio e giornalista venuto a mancare quasi tre anni fa.

"E’ andata molto bene – ha sottolineato il presidente della Pro Loco di Gragnano, Marcello Polverini – anche perché le attuali regole sono state rispettate alla perfezione". A Gragnano si è poi parlato anche dei problemi legati sia al mondo dell’allevamento che dell’agricoltura: "La zootecnia in questo momento sta attraversando un momento abbastanza positivo – ha ricordato Polverini – con un valore dell’animale soddisfacente rispetto alle richieste del mercato. Le problematiche, però, si dividono fra gli allevamenti di fondovalle, dove i cinghiali stanno devastando i raccolti e in montagna, dove il lupo attacca gli agnelli. Per valorizzare la pregiata razza chianina occorre aggregarsi, in maniera tale da poter chiudere il cerchio: l’idea sarebbe quella di creare un soggetto pubblico-privato per la macellazione, seguito poi da un marchio tutto nostro".