Vangeli, maratona di notte. Apre il prefetto dall’altare

Da ieri pomeriggio la lettura no stop proseguita anche nelle ore piccole. In testa le autorità, poi la staffetta a S.Michele: andrà avanti fino alle 18.

Vangeli, maratona di notte. Apre il prefetto dall’altare

Vangeli, maratona di notte. Apre il prefetto dall’altare

AREZZO

"Convertitevi, perchè il regno dei cieli è vicino": il monito di Giovanni il Battista risuona da San Michele eppure stavolta a dargli voce non è un sacerdote ma un prefetto. Lei, Maddalena De Luca: cappotto bianco, un pizzico di emozione davanti all’altare se non altro per la chiamata a rivestire un ruolo diverso dal solito. Che poi è lo stesso di altri trecento aretini che da ieri sono lì, nell’ex monastero camaldolese affacciato sul Corso, a declamare il Nuovo Testamento. Una proposta lanciata dal Serra Club e fatta propria dal vescovo Migliavacca. È lui ad aprire la lettura no-stop, insieme al predecessore Riccardo Fontana e alle autorità: oltre al prefetto, il questore, i vertici militari, i consiglieri regionali, gli imprenditori. E il sindaco Alessandro Ghinelli. "Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra" legge dai primi capitoli dell’evangelista Matteo ma mai come stavolta destra e sinistra sono diverse e lontane da quelle alle quali dà del tu per motivi istituzionali e politici.

Ma qui esiste solo un ascolto infinito dei Vangeli, in una staffetta organizzata sul filo dei secondi e che non si interrompe neanche in piena notte. Ci sono lettori fino all’alba di stamani e poi oltre, perchè l’esperienza della maratona dovrebbe concludersi intorno alle 18, con una Messa. La navata della chiesa che affaccia sul Corso almeno nel pomeriggio è piena, una piccola processione dalla Pieve, dopo aver ascoltato la chiusura del Vecchio Testamento e il libro di Malachia.

I lettori si preparano in sacrestia, indossano un distintivo e si siedono a gruppi di 4 o 5 sull’altare, subito dietro il microfono. Tele San Domenico rimanda le immagini in Tv o via streaming, per arrivare a chi non ce la fa a conquistare San Michele. È la prima tappa del Festival dello Spirito, che avrà eventi per tre settimane: dal concerto guidato da Marco Frisina, 400 i coristi a scaldare le ugole, al teatro, dal musical ad un convegno. "Ma volevamo prima dare spazio alla Parola": il vescovo guarda curioso la navata, tra le panche ci sono laici, suore, autorità, giovani e anziani. La porta centrale è aperta e le voci dal microfono arrivano rimbalzano fino in piazza, tra le "vasche" tradizionali del passeggio, lo shopping del sabato, i banchi della Fiera. E chissà che qualcuno non si converta davvero, per la gioia del vescovo e la soddisfazione del Prefetto.