
Vegni e Signorelli insieme "Così si salva l’istruzione"
di Laura Lucente
"Unire l’Isis "A. Vegni" di Capezzine con l’Isis "Luca Signorelli" per garantire la presenza di un’adeguata offerta in termini di istruzione e formazione nel territorio di Cortona e della Valdichiana aretina e salvaguardare il più possibile i lavoratori delle due realtà scolastiche". È questa la proposta lanciata da Maurizio Tacconi della Flc Cgil di Arezzo a seguito della querelle di questi giorni sul futuro dell’antico istituto agrario e alberghiero di Cortona. "A parere nostro – spiega ancora Tacconi - ulteriori attese sono dannose per tutto il tessuto socioeconomico e culturale del territorio". Intanto non si spenge la polemica partita mercoledì scorso dalle parole dei rappresentanti politici del PD cortonese che avevano manifestato preoccupazioni circa il futuro dell’istituto scolastico raccontando anche che c’era reale intenzione dell’ufficio scolastico di "annettere" definitivamente la scuola cortonese al Convitto Nazionale di Arezzo. A seguito di queste dichiarazioni, aveva alzato le barricate, per primo l’attuale reggente Luciano Tagliaferri che aveva parlato di notizie false rilanciando invece la possibilità più che concreta che l’istituto Vegni avrebbe recuperato addirittura la sua autonomia visti i miglioramenti operati in questi anni.
A stretto giro di posta è arrivata, però, anche la nota del docente Fabio Lucio Ingraiti presidente provinciale di Anief che invece sostiene che "la possibilità che l’istituto Vegni, dopo 6 anni di reggenza venga accorpato ad una scuola di Arezzo è stata annunciata dal dirigente Usp Roberto Curtolo durante una riunione con tutte le sigle sindacali organizzata il 20 febbraio".
Parole corroborate anche dallo stesso sindacalista della Cgil Tacconi, presente anche lui alla riunione. "Il dirigente ha affermato che l’ipotesi dell’accorpamento tra due istituti non vicini territorialmente non era poi così tanto irrealistica – racconta Tacconi – portando ad esempio un precedente già esperito in Toscana. Ricordiamo che il dimensionamento è materia regionale e che, quand’anche la Legge di stabilità richieda di tagliare in modo lineare il numero di istituti autonomi, è indispensabile confrontarsi con gli enti locali interessati per garantire posti di lavoro e diritto allo studio nelle zone decentrate, come la Valdichiana aretina".
Ma lo stesso Curtolo nega questa ricostruzione: "Qualunque illazione in merito a presunte volontà, possibilità, tipologie di aggregazione è, ad oggi, assolutamente sconosciuta a questo ufficio e non trova alcun fondamento. In particolare, si sottolinea la totale non competenza in merito dell’Ufficio territoriale, la cui competenza è invece meramente limitata alle assegnazioni di organico alle istituzioni scolastiche individuate nel piano di dimensionamento regionale".
Intanto sia la Cgil sia Anief, analizzando la situazione, vedono assolutamente poco realistico un ritorno all’autonomia completa, ricordando che dal 2024 questa sarà garantita solo con il raggiungimento di 900 iscritti. Da qui la proposta di Cgil, lanciata nei mesi scorsi anche dal pd cortonese, di valutare l’unione delle forze dei due istituti superiori cortonesi.