Arezzo, 3 ottobre 2019 - I Carabinieri hanno arrestato in flagranza per spaccio due magrebini di 19 e 27 anni ed al sequestro di circa mezzo chilogrammo di hashish dal quale sarebbe stato possibile ricavare 2860 dosi.
Durante un servizio preventivo di controllo del territorio i militari hanno notato un giovane aggirarsi con fare sospetto per le vie del centro storico e, dopo averlo seguito per decine di metri, hanno assistito all’episodio di spaccio.
L’operazione è scattata anche grazie alla notevole esperienza dimostrata dai militari che lo hanno seguito senza farsi notare per poi controllarlo: si tratta di un diciannovenne e incensurato, residente a Napoli. Il giovane dopo aver ceduto 5,5 grammi di sostanza stupefacente a un 36enne ha intascato 50 euro ed è stato così tratto in arresto.
Gli investigatori sono riusciti immediatamente a risalire a un pusher di livello superiore, 27enne anche lui incensurato, a carico del quale è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha consentito di recuperare mezzo kilo di hashish destinato alla vendita al dettaglio occultato in una cantina dove l’uomo teneva il proprio cane, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento oltre a denaro contante per complessivi € 1500 suddivisi in banconote di vario taglio.
La sostanza stupefacente avrebbe fruttato al pusher diverse migliaia di euro, con l’immissione sul mercato di centinaia di dosi. Sequestrate anche diverse carte di credito e svolti approfonditi accertamenti sui numerosi conti correnti dell’uomo in cui esiti sono al vaglio degli investigatori.
Entrambi i soggetti tratti in arresto, al termine dell’udienza di convalida sono stati sottoposti alla misura cautelare personale con obbligo di dimora e permanenza domiciliare notturna.
L’operazione ha consentito di sgominare una vera e propria organizzazione al cui vertice era posto il 27enne che si avvaleva delle conoscenze del connazionale per ingaggiare nuovi clienti “sul campo”, offrendo la sostanza a prezzi estremamente competitivi.
Il diciannovenne è stato colto nelle ore successive in flagranza della violazione dell’obbligo di dimora nel comune di Sansepolcro e nuovamente tratto in arresto per poi essere portato nel carcere di Arezzo.