REDAZIONE AREZZO

Vertenza Hsg in prefettura: "Viviamo un paradosso: 14 lavoratori in pericolo"

Lo stabilimento all’asta e la sorte incerta dei dipendenti di Castel San Niccolò. I rappresentanti Cgil: "I tempi sono brevi: aspettiamo il nome dell’acquirente".

AREZZOÈ di grande tensione l’aria che tira intorno alla sorte dello stabilimento di Castel San Niccolò dell’azienda tessile Hsg, il gruppo bresciano che dà lavoro a 14 operatori nell’aretino. Ieri mattina l’incontro in Prefettura con i sindacati. La Hsg, che ha perso la gara d’asta per l’aggiudicazione dello stabilimento e dell’attività produttiva si trova infatti appesa al filo del nuovo acquirente, il cui nome non è stato ancora reso noto ma che sembra sia estraneo al settore. Toni accesi intorno al tavolo di Poggio del Sole a cui sono seduti, in rappresentanza, anche due dei dipendenti dell’azienda che dal 5 maggio rischiano il licenziamento. Alessandro Mugnai di Filctem Cgil: "Ci troviamo di fronte a un paradosso. Mentre il settore tessile del territorio è letteralmente in ginocchio la Hsg è un’azienda in piena attività produttiva che non ha avuto bisogno di neppure un’ora di cassa integrazione- continua Mugnai.- Questa situazione è frutto di un paradosso creato da normative nazionali probabilmente obsolete e che non tengono di conto del tema della sostenibilità sociale nella definizione delle procedure. Noi abbiamo di fronte un’azienda che è sana e una società, la Hsg, che ha confermato la sua intenzione di proseguire l’attività se ci saranno le condizioni. Questa è la prima vertenza nella quale dobbiamo difendere l’occupazione in un’impresa che va bene e che vuol continuare l’attività". La richiesta portata sul tavolo è stata quella di formalizzare il prima possibile il nome dell’acquirente. Come dice Mugnai, un percorso "per niente scontato" che andrà avanti con la richiesta di accesso agli atti. Va nella stessa direzione il commento di Elisa Calori, segretaria della Filctem Cgil di Arezzo: "Questa azienda è una delle due in Italia capaci di produrre un certo tipo di filato. Chiudere questa attività vuol dire perdere a livello nazionale la peculiarità di un manufatto che il territorio Aretino deve andar fiero di produrre- continua Calori-. Noi come parti sociali, non possiamo che cercare in tutti i modi di trovare la soluzione migliore affinché questi lavoratori possano continuare a fare quello che sanno fare bene e cioè il loro lavoro". I lavoratori sono 14, uniti nella sorte e nelle speranze. In molti lavorano alla Hsg da più di venticinque anni. Tra loro, c’è chi parla di una situazione assurda: "È paradossale che da un giorno all’altro un’azienda che obiettivamente ha lavoro, chiuda così, dalla mattina alla sera. Non me lo so spiegare". L’attività, che ha alle spalle 60 anni di storia come eccellenza nel tessile italiano, continuerà ad operare fino alla data di scadenza del 5 maggio. Ma a quali condizioni? Come sottolinea Mugnai: "Il lavoro dell’azienda andrà avanti come da agenda. Ma trattandosi di un’attività terzista bisogna mettersi nei panni di un cliente che deve fare gli ordini per tutto il 2025 sapendo di avere davanti uno sbarramento del genere, e immaginare le conseguenze. E’ perciò fondamentale capire le intenzioni di chi si è aggiudicato l’asta. Servono tempi veloci".Serena Convertino