GAIA PAPI
Cronaca

Vertenza Telco, allarme della Regione: "Situazione ormai insostenibile". A rischio posti di lavoro anche qui

Doccia fredda da Roma: la Camera di Commercio ha respinto la richiesta aziendale all’interno del negoziato. L’assessore della giunta toscana Nardini segue la vicenda e avverte: "Questa decisione ne aggrava lo stato" .

Lavoratori e sindacati mobilitati per la vertenza Telco-Tsd

Lavoratori e sindacati mobilitati per la vertenza Telco-Tsd

AREZZONuvole nere sulla crisi della Telco-Tsd. La Camera di Commercio di Roma ha rigettato la richiesta aziendale di attivazione delle misure di protezione nell’ambito della composizione negoziata della crisi d’impresa. Telco Tsd ha sedi in numerose aree del Paese tra cui Arezzo (e sempre in Toscana (Campi Bisenzio, Colle Val d’Elsa, Vicopisano e Grosseto). "Questa decisione aggrava lo stato di Tsd, che al tempo stesso afferma di non avere liquidità per il pagamento dei fornitori e soprattutto degli stipendi maturati e non riscossi dai lavoratori", spiega l’assessora al lavoro Alessandra Nardini commentando l’esito negativo della riunione del tavolo nazionale di crisi che si è tenuto al ministero ministero delle imprese e del made in Italy sul destino della società del settore telecomunicazioni.

"Il quadro complessivo è ormai insostenibile. E l’assenza di Fibercop all’ultima riunione al ministero è pesante e gravissima". Una crisi che tiene col fiato sospeso i lavoratori: da mesi Telco-Tsd non paga fornitori, stipendi e tredicesime arretrate. Inoltre ai lavoratori non sono stato corrisposti nemmeno i ristori previsti con le indennità da Cigs per crisi. Una situazione grave che l’assessora regionale Nardini segue da vicino. Ieri ha partecipato al tavolo inbsieme al coordinatore delle Unità di crisi ministeriali Giampietro Castano, alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti di Telco e commenta: "Adesso con la mancata attivazione delle misure di protezione è ancora più difficile per l’azienda riguadagnare liquidità, ritenuta da istituzioni e sindacati condizione indispensabile per pagare i debiti verso i fornitori e corrispondere le spettanze arretrate ai lavoratori, i quali nel frattempo si riducono sempre di più".

Non solo, Nardini osserva: "Assistiamo ad una sequenza continua di dimissioni da parte di dirigenti e consulenti, ma non si ferma l’emorragia di addetti, che, dopo essere passati da 700 a circa 330 a livello nazionale in questi mesi, si sono ridotti di ulteriori 50 unità in soli 15 giorni". Tra l’altro, l’assessora regionale giudica "tardiva l’ipotesi, che pure abbiamo appoggiato", dell’amministrazione straordinaria, invece di un concordato, rispetto al quale "non sappiamo se sussistano le condizioni". E rilancia: "Purtroppo grande assente è Fibercop", ovvero il committente principale di Telco, "il cui disinteresse rischia di eliminare qualsiasi garanzia contro la balcanizzazione degli appalti".

Sottolineando che "l’operatività di impresa di Telco è a rischio", Nardini torna a chiedere con forza che "Fibercop si assuma le sue reponsabilità", perchè "parliamo di un committente direttamente coinvolto nella realizzazione di una infrastruttura strategica per il Paese, quali sono le reti digitali. Il suo comportamento rischia di produrre una frantumazione di opere e manutenzioni in una miriade di appalti e subappalti senza una regia e garanzie minime di continuità produttiva, tenuta occupazionale e tutela dei diritti dei lavoratori".