Via al Polifonico. Rassegna di cori senza il concorso

Appuntamento invernale nella chiesa di San Michele. Il direttore Marzola spiega il cambio di strategia.

Via al Polifonico. Rassegna di cori senza il concorso

Via al Polifonico. Rassegna di cori senza il concorso

Ritorna il Polifonico questo pomeriggio nella chiesa di San Michele. Anzi, no: si tratta di una rassegna di concerti. Tre cori per l’esattezza, circostanza che ha indotto il direttore artistico Luigi Marzola ad abolire la competizione che non avrebbe avuto senso.

"Troppi concorsi - ha spiegato - ci sono in Italia in questo periodo: Fermo, Verbania, Matera e altri per cui solo quattro cori si sono iscritti alla fase nazionale del nostro Polifonico. Avremmo potuto mantenere la tradizione facendoli competere, ma abbiamo preferito prenderne tre, i più blasonati, ed organizzare un evento corale di alta caratura nelle migliori tradizioni del Polifonico".

Così oggi a partire dalle 15,30 si esibiranno per la rassegna corale nazionale Guido d’Arezzo il coro Sibi Consoni di Genova diretto da Roberta Paraninfo, il coro Ensemble Vocale Calycanthus di Parabiago (Milano), diretto da Pietro Ferrario e il Gruppo Vocale Femminile Novecento di San Bonifacio (Verona), diretto da Maurizio Sacquegna.

Questa rassegna tiene il posto della fase nazionale del Polifonico, che un tempo costituiva la giornata di apertura, il prologo del concorso vero e proprio: era gettonatissima, anche perché il complesso vincitore era ammesso d’ufficio alla fase internazionale dell’anno successivo. Fu spostata ai primi di novembre - e noi lo chiamammo Polifonico d’Inverno - con plauso generale perché permetteva di mantenere accesa in città la tradizione polifonica riempiendo in qualche modo il lungo intervallo da un agosto all’altro.

Ma a questo punto è lecito domandarsi se non sia il caso di rimettere questa fase nazionale al suo posto perché senza competizione dice poco o nulla diventando un concerto di nicchia. Tornando in apertura del concorso internazionale riprenderebbe tutto il suo appeal non solo con la prospettiva per il vincitore di rimanere in gara, ma anche per la possibilità di tutti i complessi partecipanti di rimanere a loro volta come spettatori con evidente profitto in termini di arricchimento umano e artistico.

Claudio Santori