REDAZIONE AREZZO

Via Filzi, stop al cantiere. Sacchetti: “Parola fine al leasing in costruendo, ora il piano B”

“Il piano B: acquisire l’immobile da parte dell’amministrazione comunale e bandire un appalto per realizzare un progetto in quel contesto”

L'assessore Marco Sacchetti

L'assessore Marco Sacchetti

Arezzo, 20 febbraio 2025 – Svolta nella vicenda del cantiere di via Filzi. Stop definitivo al cantiere.

Il tema in consiglio comunale. 

Alessandro Caneschi è tornato sulla vicenda di via Filzi chiedendo, “arrivati a questo punto e di fronte al fallimento del progetto del Comune basato su una forma contrattuale che si è rivelata non congrua, se è stata valutata la possibilità di comprare il bene immobile dove s’intendeva realizzare la nuova caserma della PM, se così non fosse a quale fine andrà incontro il fabbricato, se c’è una stima sul suo valore, se ci sono richieste di chiarimenti dalla corte dei conti, se non sia intenzione emettere un’ordinanza per la messa in sicurezza della zona”.

L’assessore Marco Sacchetti: “tengo a precisare in premessa che noi ce l’abbiamo messa tutta prima di giungere alla risoluzione del contratto e che quest’ultima fattispecie poteva verificarsi in qualsiasi altro luogo scelto per realizzare l’opera e con qualsiasi strumento contrattuale.

Dopo di che: prima di mettere la parola fine al leasing in costruendo abbiamo richiesto un parere specifico che ci sostenesse giuridicamente nella decisione.

Una volta ottenuto, abbiamo potuto prendere atto che i rischi nel leasing in costruendo sono tutti a carico del concessionario e che dunque l’eventuale sillogismo tra aumento delle materie prime-rincaro dei materiali-richiesta di riadeguamento del piano economico-finanziario non implica alcun onere per il soggetto concedente.

Siamo dunque arrivati al punto di dover ragionare su un piano B e per questo ci siamo già messi in moto, ovvero acquisire l’immobile da parte dell’amministrazione comunale e bandire un appalto per realizzare un progetto in quel contesto.

A monte di tutto ciò serve una perizia che ne acclari il valore. Nel frattempo bisognerà dare corso a ordinanze per rimettere in sicurezza quell’area e che dunque dispongano il tombamento dello scavo, per evitare il formarsi di un acquitrino, pericoloso anche da un punto di vista igienico in vista dell’estate, e la chiusura permanente di ogni varco per evitare intrusioni”.