CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Viamaggio, cresce l’allerta moto Prendono le curve come nei circuiti: la morsa di controlli fino a Rimini

È tra le cause di incidenti nei festivi. Accordo con la Romagna: posti di blocco sul percorso. L’appello del sindaco di Badia Tedalda al prefetto perché venga a rendersi conto del pericolo.

Viamaggio, cresce l’allerta moto Prendono le curve come nei circuiti: la morsa di controlli fino a Rimini

di Claudio Roselli

Cala una morsa sulla strada del mare. No, non la E45, la statale più travagliata d’Italia. Ma la Marecchiese, più popolarmente la Viamaggio, che con il suo carosello di curve è storicamente la bretella di collegamento tra la Valtiberina e il mare Adriatico. La svolta? Più controlli domenicali lungo la strada. Il problema annoso è quello degli incidenti di moto: il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci aveva invitato il Prefetto a venire in zona per rendersi conto della situazione. "Il prefetto non è ancora venuto – dice - ma sono sempre in contatto con il vice, Roberto Caiati, e mi ha promesso che Maddalena De Luca o lui verranno davvero in una prossima data a Ca’ Raffaello. Se poi non ce la facessero domenica mattina, come io avevo indicato di gran lunga il periodo solitamente più critico, almeno alla riunione pubblica di Ca’ Raffaello".

Lì, nell’enclave famosa per la vicenda di padre Graziano, ora snodo per la questione. "Faremo vedere i filmati su ciò che accade nei giorni di punta".

L’installazione degli autovelox non è possibile, come tutti quelli della provincia di Arezzo sono spenti dal 2009, su decisione allora dell’ex prefetto Salvatore Montanaro.

Per riaccenderli ci vorrebbero condizioni che non sembrano sussistere: dal momento che il numero di abitazioni e la popolazione in generale non giustificano per decreto le postazioni fisse, per cui la soluzione da adottare deve essere un’altra.

"Pensiamo di organizzarci con il Comune di Pennabilli e con la Prefettura di Rimini per organizzare più posti di blocco, in grado di spostarsi nel corso della stessa mattinata, per fare da deterrente ai motociclisti che spingono sull’acceleratore".

Niente telelaser, almeno per il momento, ma pattuglie di forze dell’ordine più concentrate nel periodo estivo lungo una strada che anche nei siti web degli appassionati della moto risulta in assoluto fra le più belle e "appetite", in particolare dai centauri che provengono dalla Romagna e che purtroppo spesso sono stati vittime di tragici incidenti. Da Badia Tedalda verso Rimini, si entra a un certo punto per un breve tratto in territorio emiliano-romagnolo (il Comune è quello appunto di Pennabilli), poi c’è l’isola amministrativa di Ca’ Raffaello e dopo si cambia definitivamente regione.

L’Anas deve completare la segnaletica, inserendo anche passaggi pedonali e comunque indicazioni tali da indurre a limitare la velocità.

"Preciso tuttavia che Badia Tedalda è amica dei motociclisti – tiene a ricordare Santucci - soprattutto di quelli rispettosi del codice della strada che vengono a visitare le nostre montagne incontaminate e che contribuiscono a incrementare il flusso turistico ed economico del paese e dell’Alta Valmarecchia toscana".

Ma da primo cittadino deve mettere al centro il rischio. "Purtroppo il grave problema dei motociclisti spericolati esiste, di sabato e domenica utilizzano la statale 258 Marecchiese come se fosse una pista, causando incidenti frequenti e anche gravi, o gravissimi e mettendo a rischio la percorribilità in sicurezza della viabilità".

Viaggi sul tuo lato e incroci centauri che impostano le curve, a volte superano la linea di demarcazione delle carreggiate, quasi sdraiati come nel circuito di Imola. Un allarme, che negli anni scorsi aveva portato a controlli serrati dei carabinieri forestali e a una pioggia di multe. Ora il cerchio torna a stringersi.