"Molto bene l’affluenza di buyer, quello che spaventa sono le oscillazioni del prezzo dell’oro. Sul fronte della sicurezza? Con i nuovi agenti ci sono stati sviluppi, incrociamo le dita". Le parole sono quelle di Giordana Giordini, titolare dell’omonima azienda, e fino a pochi giorni fa presidente della Consulta degli orafi (adesso il testimone è passato a Luca Parrini). Quello che traccia è un bilancio nettamente positivo di Vicenzaoro per gli oltre 200 espositori aretini, seppur in uno sfondo di instabilità e incertezza: "Alla fine del secondo giorno direi che il bilancio è più che positivo, significativa la presenza di buyers da tutto il mondo, dagli Usa alla Turchia, fino all’Oriente con Giappone e Corea". Insomma la domanda e l’interesse ci sono, peccato che il clima sia quello di "preoccupazione per l’oscillazione dell’oro che anche a gennaio sta imitando il ritmo a tagadà di anno scorso che si concluse con un rialzo a 84 euro". Fatto sta che per ora la bilancia dà ottimi segnali in quella che è la fiera più importante dell’anno. La speranza è poi quella di lasciarsi alle spalle il 2024, dei venti e passa furti in azienda: "Con l’arrivo dei nuovi agenti ci sono stati passi in avanti, la sicurezza sta dando frutti".
CronacaVicenzaoro, bene gli affari tra gli stand