Arriva la condanna da Autolinee Toscane, attraverso il presidente Gianni Bechelli, che esprime solidarietà e vicinanza aall’autista dell’aggressione. “Esprimo a nome personale e di tutta l’azienda vicinanza e solidarietà al nostro conducente - commenta Bechelli -. Purtroppo, gli episodi di aggressione ai danni del personale stanno diventando sempre più frequenti: come già ribadito in altri precedenti episodi, come azienda, assieme ai sindacati, alla Regione, alle prefetture e alle questure, stiamo collaborando per aumentare i livelli di sicurezza dentro e fuori i nostri bus". Ma, è evidente, che serve ancora più attenzione per affrontare quella che rappresenta una problematica sociale che va a danneggiare i lavoratori del Tpl che operano quotidianamente per il diritto alla mobilità”, dice il presidente Gianni Bechelli.
La denuncia dell’accaduto arriva anche da Tft: "L’aggressione subita nei giorni scorsi a un capotreno è l’ennesimo episodio di violenza che accade a bordo dei nostri treni, che purtroppo si inserisce in una catena di fatti violenti che da tempo segnaliamo alle autorità competenti. Rinnoviamo l’appello perché si intervenga con urgenza per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori”, dice Maurizio Seri, amministratore unico di Trasporto ferroviario toscano (Tft) . La lettera a Prefetto, sindaci e forze dell’ordine. “Già lo scorso mese di agosto – continua Seri - in seguito a un altro episodio di violenza su un treno , avevamo scritto una lettera alle istituzioni e alle forze dell’ordine segnalando le preoccupazioni per la sicurezza a bordo dei treni, soprattutto su alcuni di essi, e in determinate stazioni". "I nostri dipendenti e i nostri viaggiatori devono poter operare e viaggiare in un ambiente sicuro, libero da qualsiasi forma di minaccia o violenza. Da oltre un abbiamo attivato un servizio di vigilanza privato sui treni, ma purtroppo da solo non basta". Ferma condanna anche da parte di Bernardo Mennini, presidente del gruppo Lfi: "Come azienda siamo vicini alla famiglia e alla vittima di questo gesto - racconta Mennini - sono arri gravissimi, mettere a freno questi gesti è una delle nostre priorità: la nostra azienda si costituirà parte civile nel processo".