Arezzo, 18 febbraio 2025 – “Se Abdullah non avesse saputo intercettare quel colpo, oggi saremmo al suo funerale”. E’ Alessandro Rossi a parlare. Noto titolare dell’agenzia di sicurezza e investigazioni “Ombra” per la quale lavora l’addetto alla security aggredito con un macete, venerdì scorso nel tardo pomeriggio.
Abdullah è stato assunto dalla sua agenzia non molto tempo fa...
“Si. Nella scelta dei nostri operatori guardiamo alla qualità della persona, al rispetto delle leggi, delle regole; alla preparazione ci pensiamo nLa oi. E Abdullah rispondeva esattamente a queste caratteristiche. Una persona di qualità, onesta, per bene”.
Si ricorda il giorno dell’aggressione?
“Quel giorno Abdullah aveva allontano quell’uomo già una prima volta. Voleva rubare una scatola di pistacchi, ma lo ha fermato e lo ha accompagnato alla cassa a pagare. Subito dopo sono andato a trovarlo al Conad per congratularmi con lui per l’ottimo lavoro svolto. Non era la prima volta che quell’uomo creava disordini e rubava all’interno del supermercato. Dopo essermi congratulato mi sono soffermato a parlare con il direttore che aveva speso solo belle parole per Abdul”.
Ma la giornata non era ancora finita…
“Esatto. Dopo appena un’ora e mezzo mi informano che un nostro ragazzo era stato aggredito e ferito con un macete. Mi dicono che è Abdullah. Sono corso all’ospedale”.
Avete ricostruito quanto accaduto?
“Le immagini della videosorveglianza del Conad parlano chiaro. Abdul è stato aggredito alle spalle. Tre uomini, tutti tunisini, volti noti in città, sono arrivati al supermercato. Due sono rimasti fuori, a fare da palo, il terzo, armato del macete (che era andato a comprare in via Madonna del Prato dopo il primo screzio con Abdul), è entrato. Lo ha preso di spalle. Abdul stava facendo il suo lavoro fra le casse automatiche. Qualcuno ha urlato, Abdul ha avuto appena il tempo di voltarsi. Con un gesto da manuale è riuscito a deviare il braccio armato, attutendo il colpo. La lama affilatissima del macete è affondata nel cranio, una prima volta, poi una seconda. Se Abdul non avesse avuto quei riflessi oggi saremmo al suo funerale, questo è certo”.
E poi…
“Il delinquente è scappato. Abdullah perdeva sangue, copioso. Ma nonostante questo teneva tutti calmi. All’interno c’era il panico, lui cercava di tranquillizzare i clienti. Un gesto di freddezza e professionalità raro”.
La seconda aggressione in pochi giorni in città…
“Ormai sono episodi quotidiani. La realtà supera le chiacchiere. Non possiamo più essere ciechi, non è una questione né di politica né si stato sociale. Da quel momento non riesco a togliermi di testa una domanda: ma se Abdullah avesse avuto una pistola e avesse sparato contro il suo aggressore, cosa sarebbe successo?”.