
Si allarga lo screening sui. vigili del fuoco anche ai casi segnalati da Matera E il sindacato Conapo chiede di coinvolgere anche i pompieri più esperti
I casi di Matera saranno ufficialmente inclusi nello studio epidemiologico avviato in collaborazione con l’Università di Bologna, già attivo in Emilia-Romagna e recentemente esteso ad Arezzo. È il sindacato autonomo Conapo a darne notizie. L’annuncio a pochi giorni dalla segnalazione dello stesso sindacato, che lanciato l’allarme per quattro casi di glioblastoma di IV grado accertati tra il personale del Comando Provinciale di Matera, a cui si aggiungono tre casi già registrati ad Arezzo.
Cifre che destano preoccupazione e hanno spinto anche il Conapo a chiedere con forza l’avvio di indagini scientifiche approfondite per valutare una possibile correlazione tra l’attività professionale dei vigili del fuoco e l’insorgenza di gravi patologie tumorali. "È un passo importante – ha dichiarato Marco Piergallini, segretario generale del Conapo – verso il pieno riconoscimento del diritto alla salute di chi ogni giorno rischia la propria vita per tutelare quella degli altri. Dopo Arezzo, anche Matera sarà ora oggetto di studio: è un segnale di attenzione che accogliamo con rispetto, ma che deve essere solo l’inizio". A Matera, la notizia è stata accolta con emozione. "Ringraziamo il Dipartimento per aver ascoltato la nostra voce e quella dei territori – dice Andrea Trombetta, segretario provinciale Conapo –. Tre colleghi non ci sono più e uno sta lottando. A loro, e a tutte le famiglie colpite, dobbiamo verità, prevenzione e tutela reale della salute dei vigili del fuoco di Matera e di tutta Italia". Il Conapo ribadisce la necessità di monitoraggi ambientali e biologici, con particolare attenzione ai materiali contenenti Pfas, sostanze al centro di numerosi studi internazionali per i loro possibili effetti nocivi sulla salute.
Da Arezzo arriva anche il commento di Andrea Bindi, segretario provinciale Conapo, che ha seguito la vicenda fin dall’inizio: "Questo aumento di casi un po’ ce lo aspettavamo, purtroppo. Ma vedere oggi l’amministrazione aprirsi allo screening anche per i colleghi di Matera è motivo di soddisfazione. Come sindacato locale, stiamo cercando di essere un ponte tra il Comando e le famiglie dei colleghi scomparsi. È una causa che ho abbracciato fin dall’inizio e che porterò avanti nel nome degli amici che non ci sono più e dei colleghi che ancora ogni giorno entrano in servizio". La notizia da Matera arriva nel giorno in cui il comandante dei vigili del fuoco, Baglioni, ha inviato i nominativi degli aretini che hanno aderito volontariamente allo studio epidemiologico. Venticinque i posti riservati, cinquanta quelli che si sono fatti avanti. Tra questi, oltre ad Andrea Bindi, come abbiamo raccontato, c’è Massimo Pacifici, vigile del fuoco prossimo alla pensione, in servizio fino al 1° giugno, profondamente segnato dalla perdita dei tre colleghi, Marraghini, Ralli e Ponti.
"Ho scelto di partecipare allo screening per dare una risposta, se possibile, ai colleghi che non ci sono più, tre amici – spiega Pacifici –. È importante far luce su questi casi, capire se esiste una correlazione, non solo per noi ma per tutti i lavoratori esposti a materiali e ambienti potenzialmente pericolosi. Spero ovviamente che i risultati siano negativi, ma se possiamo contribuire alla ricerca, è un dovere morale. Ho lavorato in servizio con tutti e tre. Marraghini, oltre a essere stato mio capoturno, è stato anche il mio predecessore come rappresentante sindacale. In caserma era il ‘capo famiglia’ del nostro turno: ancora oggi si seguono le sue impronte".