FEDERICO D’ASCOLI
Cronaca

Vincere e perdere senza guerra

Lo sport come strumento di pace: l'importanza di educare alla collaborazione e al rispetto delle regole. Intervista al ministro Andrea Abodi presso Rondine.

Avversari e mai nemici. Il messaggio che arriva da Rondine, che oggi ospita il ministro Andrea Abodi, è che lo sport può diventare un messaggero di pace, anche se troppo spesso è macchiato dalla violenza degli ultrà. Scendere in campo consolida la fiducia in sé stessi, insegna il rispetto delle regole ed educa a gestire il peso delle vittorie e delle sconfitte. Per questo inserire lo sport nei programmi per la pace da parte di governi, Ong e federazioni sportive è di vitale importanza. Essendo un linguaggio universale, ha anche un grande valore educativo: fin da piccoli si può imparare a lottare per un obiettivo, a lavorare in squadra per raggiungerlo. Lo sport, come la pace, va oltre qualsiasi differenza perché non esistono ma nemici ma solo avversari.