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Avrebbe violentato la nipote quando era bambina. Adesso lei, quattordici anni, ha raccontato tutto e ha formalizzato la querela nei...
Avrebbe violentato la nipote quando era bambina. Adesso lei, quattordici anni, ha raccontato tutto e ha formalizzato la querela nei confronti del nonno. Le indagini sono concluse e adesso la vicenda è arrivata al tribunale di Arezzo, per la precisione nell’aula del giudice per le indagini preliminari. Quella in cui si sceglie se mandare una persona o processo o meno.
Era questo il quesito dell’udienza di ieri, a porte chiuse come tutte quelle davanti al gup Claudio Lara. L’indagato, un pluriottantenne, difeso dall’avvocato Giacomo Chiuchini avrebbe chiesto una perizia per capire se l’anziano sia in grado o meno di partecipare al processo. Al momento si troverebbe infatti in condizioni di salute precaria. Solo dopo l’esame di un professionista il giudice potrà decidere se rinviare a giudizio l’uomo o meno.
Al momento tutte le informazioni sul procedimento mantengono il condizionale: non solo per la presunzione di innocenza fino a giudizio ma anche perché, vista la delicatezza della faccenda, le parti in causa mantengono il massimo riserbo. Tutto top secret: c’è di mezzo una minore e la cautela è massima.
L’unica certezza era affissa alla porta dell’aula: 609 quater. Cioè atti sessuali con minorenne, questo il capo di imputazione. La parte civile nel procedimento è rappresentata dall’avvocata Barbara Nocentini, anche lei del foro di Arezzo. L’accusa nel procedimento è rappresentata dal pubblico ministero Marco Dioni.